Secondo il World Economic Forum 2012 di Davos, fino al lontano 2020 saranno ben 500 mila i posti di lavoro che saranno disponibili in tutta Europa nel settore della green e della white economy. Oltre alla disponibilità di nuovi posti di lavoro, negli anni cresceranno anche gli investimenti, si pensa che in Germania, nel 2030 gli occupati nella green economy saranno addirittura di più di quelli occupati nei comparti dell’industria tradizionale. Secondo dati Isfol, il numero di lavoratori nel settore è cresciuto del 41% negli ultimi 14 anni e il trend è in estremo rialzo nell’ultimo biennio. L’obiettivo principale della green economy è quello di realizzare beni utilizzando tecniche che rispettino l’ambiente e riducano il rischio di inquinamento, una politica aziendale che lentamente sta raccogliendo ampi consensi da parte di diverse imprese. Da qui ne consegue che i lavori definiti green jobs sono tutti quei lavori impiegati nel settore industriale, da quello alimentare al settore edile, da quello della silvicoltura al settore agricolo, oltre tutte quelle attività legate alla produzione di energia rinnovabile.
Sono quattro i profili professionali più richiesti nel settore. Il primo gruppo è quello più strettamente produttivo: si tratta di elettricisti, montatori, posatori, si tratta di figure professionali tecniche che devono necessariamente possedere un diploma di perito meccanico o elettrico. Il secondo gruppo, invece, è quello degli Energy manager, impiegati soprattutto nelle aziende che producono energia. Questi manager devono avere una laurea in ingegneria, elettrica, elettronica, meccatronica o energetica, conoscere bene l’inglese e possibilmente aver conseguito un master incentrato sui temi dell’energia. Il terzo gruppo è quello dei commerciali, i venditori di prodotti green. Queste figure devono avere competenze tecniche, perché devono conoscere le tecnologie verdi, ma allo stesso tempo devono saperle spiegare e vendere. Quarto ed ultimo gruppo, quello degli impiegati nel settore del marketing, specializzati nei prodotti green. Questi quattro profili trovano e troveranno sempre più opportunità lavorative in sei settori specifici: nelle aziende che producono energie rinnovabili; nel campo dell’edilizia; nelle aziende che hanno grossi impianti di energia da rendere più efficienti; nel settore dei prodotti tecnologici per la casa, come la domotica o gli elettrodomestici intelligenti; in tutte quelle imprese che realizzano hardware e software per gli ambienti urbani ed, infine, nel mondo dei servizi e della consulenza energetica.
Per lavorare nel settore della green economy è consigliabile frequentare corsi o master inerenti. Ad esempio Mastergem, il master che forma i manager della green economy. Il master è articolato in due percorsi ognuno formato da 400 ore di didattica teorico-pratica su fonti rinnovabili, gestione sostenibile delle commodity energetiche, tutela e valorizzazione delle risorse naturali ed efficienza e risparmio energetico, mobilità sostenibile, tutela e valorizzazione delle città e dei territori. Al termine della didattica in aula, viene svolto un tirocinio formativo, della durata di sei mesi, per consentire ad ogni allievo di poter mettere in pratica le nozioni assimilate durante la parte teorica. Per quanto riguarda le università invece, per quel che concerne la formazione nel campo, emergono le formazioni universitarie in Svizzera, in Gran Bretagna, in Belgio, in Danimarca e in Germania. Mentre in Italia spicca la Cattolica di Milano, che da qualche anno ha costituito l’ACA, Alta scuola per l’ambiente (http://asa.unicatt.it/).
Tra le figure maggiormente ricercate nel settore della green economy c’è il biotecnologo; l’amministratore del territorio, il cui compito è quello di gestire e analizzare la formazione di un territorio, anche alla luce delle direttive europee; il paesaggista, che si occupa di tutelare il verde anche in città, con la creazione di zone ad hoc; il valutatore di impatto ambientale, una figura a metà fra l’ingegnere e il giurista e il tour operator, che promuove itinerari lontani dalle mete convenzionali e che quindi si occupa di ecoturismo. Per quel che riguarda la ricerca di un lavoro, cliccando sul seguente link: www.infojobs.it/lavoro/green-job, si potranno consultare le offerte di lavoro nella green economy. Questo sito, primo portale tematico italiano dedicato alle offerte delle aziende che si occupano di realizzare servizi o prodotti atti a migliorare la qualità della vita e dell’ambiente, è il frutto di una cooperazione tra i portali TimeStars e Infojobs.it, con la partnership di Legambiente, QualEnergia e Kyoto Club. Sul portale vengono pubblicati annunci di società che operano nei seguenti settori: Energie rinnovabili, Ecologia e ambiente, No profit, Biologico e tutto quel che riguarda la sostenibilità, l’ambiente o la responsabilità sociale.
Altri siti consultabili per la ricerca di un lavoro sono i seguenti:
www.tuttogreen.it: all’interno del sito c’è un forum in cui vengono pubblicate offerte di lavoro.
www.greeneconomy.it: nel portale, alla voce Lavora con noi, ci sono diverse opportunità lavorative
www.greentalent.it: Green talent è la business line di Aegis Srl, specializzata in Head Hunting, ricerca e selezione di figure manageriali e dirigenziali nella Green Economy www.greenjobs.it: permette di impostare la ricerca oltre che per regione, per professione e per parola chiave.
Sono 360.000 le aziende che, negli ultimi tre anni, hanno investito in tecnologie ‘green’ e 240.000 posti di lavoro sono stati creati da imprese della green economy. Il futuro sta cambiando e forse, questa volta, in meglio per il nostro pianeta.
A cura di Nicole Cascione