A caccia di identità: la deprogrammazione (la verità vi renderà liberi)

 

Siamo davanti ad una scuola rurale. Alle 9 tutti in classe, ma non prima dell’alza bandiera con il discorso della preside. Questa cosa mi colpisce molto e immagino che potesse accadere anche in Italia 60 anni fa. Bimbi e maestri escono fuori e sulle note dell’inno nazionale, lentamente alzano la bandiera Argentina. Recitano una specie di ringraziamento/preghiera e infine la direttrice si raccomanda a che il giorno proceda bene per tutti. Melissa ed io abbiamo riflettuto a lungo su questa scena perchè sentiamo emergere emozioni contrastanti. Da un lato la ripudiamo nel suo essere rigida e formale, quasi militare, non ci piace che spinga da bambini ad identificarsi con una bandiera, con una nazione. Sappiamo i governi come usano l’attaccamento di un popolo alla nazione. Senza andare troppo lontano, stesso qui in Argentina nel 1982, durante la guerra delle isole Malvine contro gli inglesi, l’orgoglio nazionalista e l’ignoranza del popolo ha accettato il massacro di migliaia di giovani argentini innocenti. Dall’altro l’approviamo perchè esalta proprio l’identità di una nazione e ciò che ci rende unici al mondo è l’identità, le nostre radici.

 

 

La globalizzazione, le multinazionali e i governi nazionali e sovranazionali tendono all’omologazione e all’appiattimento della specie. Lavorano sulla cultura, sulla sotto-cultura e sulla sovrastruttura psicologica per annullare l’identità di un popolo, e non devi essere laureato in economia con un master in Marketing e anni di esperienza nelle multinazionali come noi per poterlo capire, oggigiorno è sotto gli occhi di tutti quelli che hanno il coraggio di fermarsi un attimo ed aprire occhi e orecchie (che loro lavorano per tenerci chiusi). Vogliono annullare la nostra unicità perché così, se siamo tutti uguali, allora la pensiamo tutti allo stesso modo e siamo al 100% prevedibili, ma sopratutto facili da controllare. Vi siete mai chiesti come fanno le gradi imprese multinazionali a lanciare un nuovo prodotto? Come fanno a sapere se sarà un successo al punto da giustificare gli investimenti di milioni di euro per una nuova linea di produzione e per la pubblicità? Fanno ricerche di mercato. Studiano e intervistano i consumatori. Un consumatore del nord Italia è diverso da uno del sud figurarsi le differenza tra un arabo e un latino americano. Le ricerche costano soldi, molti soldi. Le grandi corporazioni investono tra il 3 e il 5% del fatturato in questo modo. E voi pensate che all’azionista di maggioranza non faccia gola intascarsi anche quel costo come fosse un maggior profitto? Se fossimo tutti uguali, basterebbe fare quella ricerca una sola volta e non ogni volta che si lancia un nuovo prodotto. Se fossimo tutti uguali non ci sarebbero più modelli di comportamento differenti, tutti sarebbero contenti con lo stesso prodotto e non ci sarebbe bisogno di produrre uno stesso detersivo in diverse varianti: quello con gli agenti biologici per i consumatori più sensibili alle tematiche ambientali, quello a base di candeggina per le consumatrici tradizionaliste, quello a base di acido cloridrico per chi cerca la pulizia 100% (anzi 99,9% perchè il ministero della salute che approva queste cazzate si conserva il beneficio del dubbio nel caso decida di attuare come Pilato in caso di problemi) e infine la variante con i profumi esotici per i più edonisti. Sapete che diverse varianti di uno stesso prodotto costano molti soldi alle imprese? Costano soldi in materie prime (se potessero comprare solo un tipo di ingrediente ne acquisterebbero di più e il prezzo calerebbe); costano soldi in efficienza delle linee produttive (ogni volta che cambio variante di prodotto devo fermare la linea e reimpostarla con le nuove specifiche di produzione, così si perde tempo e il numero di pezzi prodotti all’ora determina l’efficienza della linea impattando sul costo del singolo prodotto); costano soldi in marketing e comunicazione (se una marca ha un budget di 100 per comunicare al consumatore il suo prodotto, dovrà dividerlo per le 5 varianti ad esempio, diluendo l’effetto che il lavaggio del cervello invece avrebbe se potessero investirli tutti su una sola variante o meglio ancora risparmiarli), costano soldi in persone impiegate etc etc. Insomma, la diversità non conviene a quelli che comandano. Questo è un esempio di una multinazionale che produce beni di largo di consumo, ma più in grande accade con i governi dei paesi. Il danno di tutto questo è immediato, la gente inizia a reprimere la propria vera natura, la propria unicitá perché la societá in cui viviamo (manipolata dagli attori di cui sopra) tende a premiare comportamenti omologati, attraverso le mode ad esempio. Questo impatta sulla salute fisica e mentale. Nascono le depressioni, i complessi di inferiorità, le dipendenze e i comportamenti compulsivi, ma peggio ancora i malesseri fisici legati all’incapacità di liberarsi da tutto questo, di vivere la propria vita liberamente, come dovrebbe essere secondo natura.

 

 

Tutti, per il solo fatto di aver vissuto in questa società, siamo stati programmati in un certo modo e state pur certi che per il 95% non avete scelto voi quel programma. Se ci pensate bene vi renderete conto che avete avuto solo l’illusione della scelta. Si perchè vi dicevano di scegliere le parti del programma con cui dovevate essere formati ma non era una libera scelta, le alternative che vi venivano offerte erano prefabbricate (volete a, b oppure c?).

 

Il nostro consiglio è DEPROGRAMMATEVI, solo in questo modo riuscirete ad entrare in sintonia con la vostra vera natura. Solo in questo modo riuscirete a capire finalmente chi siete, perchè siete qui e dove volete andare. Liberatevi da tutto, allegeritevi. Tutto quello che vi circonda è li per programmarvi in un certo modo: la religione, la politica, la famiglia, gli amici, la televisione, le multinazionali e i governi. Mettete in discussione tutto e regalatevi la possibilità di ascoltare la vostra vera natura, l’essenza, quella che sin dal vostro primo respiro su questa terra è stata violata. Imparate a conoscere la vostra essenza, ad amare la vostra unicità. Non abbiate paura delle reazioni di chi vi circonda, non tutti avranno il vostro coraggio e quelli che non lo avranno vi etichetteranno come "brutte persone" per dare a se stessi innanzitutto una ragione in più per non seguire il vostro esempio. Siate migliori di un telecomando, chi vi circonda non deve essere in grado di stimolare in voi un comportamento solo premendo un tasto. Quando vi diranno "sei un folle" pensate che quel giudizio non sia un problema vostro, casomai di quell’altro. Esiste la possibilità che voi siate su un percorso evolutivo avanzato che la maggior parte della gente non capisce. Se questo è in serbo per voi, non rifiutate di vivere la vostra vera natura. Se intuite tutto questo, deprogrammatevi e vivete liberamente la vostra natura ascoltando la vita. 2000 anni fa hanno messo sulla croce un uomo perchè dicava di essere il figlio di Dio. Quale verità più grande che vale da sempre e per sempre per tutti quanti noi. Siamo tutti figli di Dio, anzi siamo tutti Dio perché siamo la creazione stessa. Abbiamo il potere di creare, possediamo questa energia. Non siamo forse in grado di creare la vita?

 

 

Allora non accettiamo che la società in cui viviamo attraverso gli stimoli a cui siamo sottoposti 24 ore su 24 ci dica chi dobbiamo essere per aggiudicarsi un’unica grande risposta comportamentale. Non accettiamo che i governi decidano il livello di istruzione di una nazione; credete forse che il re voglia dei sudditi più intelligenti di lui? almeno non accadrà mai in una società come la nostra. Vivete attivamente il vostro malessere, non limitatevi a votare il Movimento 5 stelle, pensando che quello è tutto il cambiamento di cui siete capaci. Vogliatevi più bene ed iniziate ad attivarvi, "evoluzionate". In questo modo vi renderete conto di quante unicitá ci sono al mondo, di quante identitá, di quanto preziosi siete per voi stessi e non perchè gli altri vi dicono che belli che siete ma perchè voi sapete di essere Dio. Smettetela di essere dipendenti dagli altri in maniera superficiale, non inseguite il complimento che gonfiando il vostro ego vi fa sentire bene. I quel momento state dicendo dipendere la vostra felicità da qualcun altro, ovvero state dando ad altri il potere di togliervela. Noi e soltanto noi siamo gli unici responsabili della nostra felicità perchè il tesoro è dentro di noi (Om Mani Padme Um) e i tibetani lo sanno dai tempi di Atlantide e ancor prima. Amate la vostra unicità perchè quella è verità e la verità vi renderà liberi.

 

Pierluigi e Melissa

www.theevolutionarychange.com

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