Alimentarsi pedalando

 

 

 

… torniamo un attimo indietro nel tempo. Estate 2012, Milano, Italia.

 

Io e Pier ci conosciamo da qualche anno ormai e una delle cose che abbiamo in comune, è assolutamente il piacere godereccio per il cibo, il buon cibo. Nessuno dei due si nega mai a primi piatti abbondanti, succose carni alla brace, pesce, vino, verdure in tutte le salse, pizza, e sopratutto gelati, gelati, gelati. Due abbastanza golosi direi. Mentre ci alleniamo tra Milano, Bergamo, la Martesana che va da Milano a Lecco, la ciclabile fino al lago di Garda e altro ancora, non introduciamo grandi cambiamenti nella nostra alimentazione; forse, l’unico vero cambiamento è l’incremento in quantità, per altro non giustificato dal sforzo atletico (in fondo entrambi abbiamo sempre fatto sport per tenerci in forma) bensì dalla gola e dalla voglia di ricompensa per "l’eroico atto" compiuto. Poi partiamo e la casualità non casuale (perché come dice il mio amico James Redfield nei suoi meravigliosi libri, tra i quali spicca, la "Profezia di Celestino", niente e nessuno che incrocia la tua strada, lo fa per caso; tutto ha un motivo, una ragione, un significato; a te rimanere sveglio, all’erta, connesso, per capirne il vero motivo) è che la prima coppia di Warmshower che ci ospita in quel di Buenos Aires, Lautaro e Mai, sono due ciclo-turisti accaniti, nonché due atleti instancabili. Passiamo i nostri primi quattro giorni in Argentina, ospiti a casa loro e tra i tanti suggerimenti che ci danno (due profani come noi, sono spugne assorbenti in ascolto di Lautaro e Mai), ci suggeriscono come dovremmo preferibilmente alimentarci. Lautaro ci spiega che il dispendio energetico sarà enorme soprattutto quando cominceremo a salire le Ande, e che avremo fame, molta fame, sempre fame; sorridendo ci dice che ogni occasione sarà buona per mangiare e che dovremo soprattutto stare attenti ad alimentarci bene. Cosa vuol dire "bene"? Vuol dire alimentare bene i muscoli, per evitare che, non trovando i loro nutrenti adatti, ovvero le proteine, vadano ad intaccare le risorse di grassi e zuccheri fondamentali per sopravvivere e non debilitarsi nel lungo periodo. Lautaro ci fa presente inoltre che, per chi viaggia in una terra immensa, sperduta, estrema e scarsamente popolata come l’Argentina, è facile che spesso non si arrivi entro sera in un paesino e/o città dove entrare in un negozio e comprarsi gli ingredienti per una ricca cena; questo fa si che ci si debba accontentare di un semplice piatto di pasta con un filo d’olio o di un brodino caldo o peggio di una scatoletta di carne in poltiglia che loro chiamano "picadillo de carne" (per me immangiabile …). Ovvio, non si tratta di resistere a condizioni di digiuno o de-nutrizione per giorni, però anche un giorno o una sera sola, di scarso potere nutrizionale dopo una lunga e faticosa pedalata, può incidere pesantemente sulle performance del giorno dopo. Non solo, a lungo andare, si potrebbe perdere la forza fisica nonché psicologica per poter continuare a godersi le pedalate in pace e tranquillità.

 

Lautaro in particolare ci consiglia tre cose: bere tantissimo, idratarsi anche con bevande ricche di sali minerali; fare molte pause-spuntino, almeno una ogni ora, ora e mezza evitando di arrivare a sentire i morsi della fame; mangiare carne ogni volta che ci è possibile.

 

 

Partiamo e contenti dei preziosi consigli, li seguiamo pedissequamente: colazione con caffè-latte, pane e dulce de leche (una crema a base di latte che ricorda la Nutella ma a cui manca il cacao); pause ogni ora, ora mezza a base di frutta fresca, biscotti, barre di cioccolato, alfajores (dolcetti ipercalorici tipici Argentini), bustine energetiche in gel al sapore di fragola o limone; poi pranzo tendenzialmente a base di pane e formaggio, o uova o tonno, insomma proteine; poi ancora pause mangerecce; poi cena che, ogni volta che ci è possibile è a base di carne e qualche verdura (il purè di patate ci fa impazzire).

 

Viaggiamo così per i primi mesi. L’itinerario da noi scelto per uscire da BA è un itinerario facile e prevalentemente piatto con qualche giorno di vento contrario, il Pampero, che sfida la nostra resistenza fisica ancora agli albori. Tutto fila esattamente come ci disse Lautaro: fame, molta fame, fame sempre e molto spazio nello stomaco; spesso mangiamo in modo abbondante e, tempo di lavarci i denti, siamo già a letto senza problemi di digestione perché pare che gli alimenti, una volta ingeriti, si volatilizzino nel nostro stomaco. Col passare del tempo e soprattuto con l’incrementarsi della difficoltà del nostro itinerario, entrambi però notiamo che, nonostante mangiamo tantissimo e ingeriamo calorie in abbondanza, siamo sempre, come dire, piuttosto appesantiti, un po’ stanchi, con energia calante. La cosa ci lascia perplessi ma l’unica soluzione che incontriamo, tipica di quello che nel nostro mondo ci hanno insegnato, è mangiare ancora di più. A chi di voi non è capitato che, ammalandosi, prendendo la febbre, gli venisse fortemente consigliato "almeno qualcosa devi provare a mandare giù"? Faccio questo esempio, perché le due situazioni, sono riconducibili al medesimo comportamento errato in fatto di alimentazione.

 

Poi dopo alcuni mesi di viaggio, arriviamo ad El Bolson. El Bolson è internazionalmente conosciuta come la capitale degli hippie. E qui potrei aprire una parentesi infinita sulla definizione di hippie che il mondo cosiddetto "moderno" ha adottato; si può spaziare da fannulloni, barboni, sporchi, drogati, gente in aria, coi dreds, peace and love, sesso libero, comunità in cui si fa la qualsiasi, fumati tutto il giorno, nullafacenti, irresponsabili ecc. Queste sono le prime che mi vengono in mente. Senza tante polemiche però, ricordo a tutti che la definizione di hippie è la seguente "hippie è colui che vive in armonia con se stesso e con la natura". Ora, io penso che se un individuo poi declini questa armonia nel modo in cui più gli piace, saran ben fatti suoi. Comunque. Fatto sta che El Bolson, è anche la capitale Argentina delle coltivazioni organiche, della permacultura, del cibo bio, insomma, El bolson, nel suo essere internazionalmente hippie, è la culla della gente che, per ora, non è caduta nella trappola del cibo industriale, della "comida chatarra" o fast food, del confezionato con conservanti, additivi, pesticidi e chissà quale altro ingrediente cancerogeno che usualmente noi "moderni" ingoiamo senza conoscerne le conseguenze. 

 

Ad El Bolson, ci ospitano Patricia e Oscar, due persone straordinarie che, tra le tante cose che decidono di condividere con noi, c’è anche l’alimentazione. Una sera ci invitano a cena e ci preparano un pasto completamente vegetariano; le uniche proteine nel piatto sono le uova. Patricia e Oscar sono anche loro due ciclo-viaggiatori con alle spalle la carretera austral, un paio di volte l’Europa e altro ancora e i due, sorprendentemente per me e Pier, sono vegetariani! Impossibile dico io a Pier sottovoce mentre i due spadellano in cucina. Non abbiamo energia noi due che mangiamo la qualsiasi, figurati nutrendoci di sola frutta e verdura. Impossibile ci ripetiamo in coro. La chiacchierata sul cibo inizia verso le nove di sera e termina alle cinque del mattino, con me e Pier, incantati e convinti del cambio che stiamo per fare e che quasi prendiamo appunti ognuno sul proprio diario di viaggio 🙂

 

Patricia e Oscar sfatano il mito secondo cui, se fai attività fisica, devi ingerire carne. Le persone non necessitano più del 5% di proteine al giorno; con più del 5% si alza notevolmente la probabilità di cancro.

 

Ci sono infatti molti modi di assumere proteine vegetali, anziché animali, tra i quali:

 

  • i legumi come lenticchie, fagioli e ceci (l’hamburger di ceci è una vera favola)

  • i piselli

  • la soia, di cui si possono trovare persino hamburger e formaggio (il tofu)

  • tutta la frutta secca, che noi ci riduciamo a mangiare solo a natale: arachidi, noci, mandorle, pistacchi, uva passa,

  • i semi, di lino, di chinoa, di amaranto, di sesamo, di girasole, di papavero, di zucca. Buonissimi per condire ogni insalata e da consumare esclusivamente crudi!

  • le uova e il formaggio naturalmente

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Ma facciamo un po’ di teoria.

 

Quali sono i presupposti generali di una buona alimentazione, indipendentemente dall’essere sportivi o meno?

 

Iniziamo col dire che il corpo tende alla salute; che può reagire a qualcosa che lo sta attaccando (come malattie auto-immuni) ma che lui tende all’equilibrio, al miglioramento.

 

Il compito del corpo fisico in questa esistenza è espansione, crescita e salute.

 

Il fulcro del benessere è il sangue, che irrora ogni organo, ogni piccola parte del corpo. Incluso e di fondamentale importanza, il sistema nervoso.

 

Il sistema nervoso e il suo corretto e vitale funzionamento, garantisce il livello di energia vitale di cui abbiamo bisogno. Ma come si crea il legame tra sistema nervoso e nutrizione?

 

La vitalità del sistema nervoso dipende dal sangue che lo nutre, da cui deriva che sangue puro implica un sistema nervoso vitale ed energico con buone difese ed energia vitale. Sangue impuro/tossico significa invece danneggiamento del sistema nervoso e indebolimento dell’energia vitale. Il sangue si origina dalla nutrizione in generale e dalla digestione in particolare, quindi ingerendo alimenti corretti il sangue sarà puro e fluido.  Le tossine però sono ovunque, non solo nell’inquinamento conosciuto, ma anche nei vestiti, nei cuscini su cui dormiamo, nei detersivi, nei profumi, nelle creme. Fino a 100 anni fa il corpo riusciva a disintossicarsi naturalmente, perché le tossine erano presenti nell’ambiente in minore quantità; oggi non ce la fa da solo! Siamo sovraccarichi di tossine. Il fegato è colui che ha il carico maggiore subito dopo il sangue; da lì passa tutto, tutto viene filtrato dal fegato; da qui il senso di appesantimento che sentivamo io e Pier pur ingoiando quantità industriali di cibo; stavamo schiacciando il nostro fegato. Le tossine si rifugiano nei tessuti più profondi e vengono sepolte dal grasso (nell’intestino, lo stomaco, i reni, la cintura, le cellule, le gambe); questo danneggia lentamente il corpo; organi e cellule vengono danneggiate; quando ci saturiamo di tossine, esplodono le malattie.

 

Eliminare le tossine è il miglior modo per stare in salute

 

 

Le leggi della natura, pilastri del funzionamento del nostro corpo

 

Le leggi della natura sono la chiave per comprendere come funziona il nostro corpo, peso, metabolismo, energia e tutti gli alimenti che entrano ed escono dal nostro corpo. Tali leggi sono importanti perché noi siamo parte del tutto, perché tutto è collegato: la terra ed i suoi abitanti non sono stati creati a nostro servizio, bensì insieme a noi. Sono nostri simili, nostri pari.

 

3 sono le leggi della natura super-importanti:

 

frequenza e vibrazione: tutti noi, tutto attorno a noi, tutto dentro di noi (i nostri organi e le nostre cellule) abbiamo una vibrazione: se la vibrazione del cibo di cui ci nutriamo è bassa, sarà bassa anche la nostra vibrazione.

 

Tutti i cibi che durano molti anni (a lunga scadenza e che stanno nei supermercati per anni) sono cibi stra-morti, senza vibrazione alcuna e questa sarà la vibrazione che acquisirà il nostro corpo, il nostro intorno, l’ambiente in cui ci muoviamo nonché tutto ciò che facciamo. Anche la carne ed il pesce non hanno vibrazioni positive; sono animali e per di più animali uccisi dall’uomo, nei mattatoi o con le reti a strascico. Carne e pesce sono già morti quando li ingoiamo, sono già in uno stato di putrefazione e lo continuano una volta ingeriti.

 

Tutto ciò invece che viene direttamente dalla natura ha una vibrazione e continua a vibrare anche dopo essere stata colta: è la vibrazione del sole che la nutre, della terra, della clorofilla, dell’acqua, di tutto ciò che vibra e a sua volta la fa vivere e vibrare!

 

– causa effetto: se oggi si manifestano in noi delle malattie, questo è l’effetto del fatto che abbiamo tenuto per anni un’alimentazione tossica, vissuto in un ambiente tossico. Ogni malattia deriva da qualcosa che è successo nel nostro corpo, da un disequilibrio energetico del corpo, dal fatto che l’energia non riesce a fluire liberamente dentro/fuori dal corpo, dal fatto che i nostri centri energetici sono bloccati e proprio questi blocchi si trasformano in malattie.

 

Il 90% dei tumori ha causa in blocchi energetici del corpo; il 10% sono ereditati geneticamente: anche quando la probabilità di ereditarlo è alta, abbiamo il potere di ridurre questa probabilità con l’alimentazione.

 

corrispondenza: ciò che è uguale in un luogo piccolo è uguale al tutto (es. una goccia di sangue per il prelievo, rivela lo stato dell’intero corpo: colesterolo, diabete, trigliceridi ecc). Come nel caso del sistema endocrino tutto è connesso! Se abbiamo un problema alla tiroide, impatterà tutto il sistema ormonale ed endocrino; non possiamo separarlo perché è tutto unito!

 

Energia

 

Un corpo pulito fluisce con il suo intorno; un corpo sporco di tossine è un carico pesante.

 

L’idea al riguardo di ciò che ci nutre cambia quando prendiamo coscienza del nostro corpo, di come funziona e dell’ambiente. Non è scientificamente provabile, ma è proprio così (per me e Pier lo è stato): una volta che inizi a mangiare in modo più salutare, il cambio è tale che non riesci, non puoi mai più a tornare indietro! Non ci sono più problemi di digestione, nessuna pesantezza, nessun dolore fisico, niente di niente, semplicemente fluisci con il tuo intorno, hai un corpo leggero che fluisce, tutto cambia, tutto, noi, il nostro intorno, ciò che vediamo, le idee in generale, quelle su di noi e sul mondo, tutto. Un corpo pulito aumenta l’energia fisica e spirituale; ci dona maggiore sensibilità e ci permette di fluire meglio con tutto ciò che ci circonda. Migliora la nostra performance fisica, fare yoga è più facile, meditare pure. Apre la mente a nuove possibilità, vedere cose nuove mai viste. Cambia il palato, il sentire il sapore del cibo. Cambia il peso o meglio, raggiungiamo il peso ideale perché il corpo sa qual’è il nostro peso ideale, raggiungiamo un senso di pace e non di lotta con il nostro corpo; non lo vedremo più né grasso né magro, lo vedremo giusto!

 

Da dove vengono le tossine

 

Le tossine vengono da tutti i lati! Ci sono due tipi di tossine:

 

– esterne: aria, acqua, pesticidi, ormoni, chimici, prodotti di bellezza, cibi, bibite 

 

– interne: metabolismo (acido urico, gas prodotti da una mal digestione), pensieri tossici, stress, preoccupazioni, incazzature. La nostra mente non è in grado di distinguere tra ciò che è reale (che accade al nostro esterno) e non reale (che accade al nostro interno): se pensiamo che abbiamo paura per qualcosa che "potrebbe" accadere (ovvero che non è ancora reale, per esempio che i ladri potrebbero entrare in casa) la nostra mente lo percepisce come reale e entrerà in un vero stato di paura e di tensione, attivando gli ormoni dello stress che intossicano il nostro corpo. Questo è il brutto scherzo che fanno le preoccupazioni: preoccuparsi per qualcosa che "potrebbe" accadere in futuro, manda la nostra mente e il nostro corpo in sovraccarico emotivo inutilmente! Mai preoccuparsi del futuro: quando qualcosa accadrà lo affronteremo nel momento in cui accadrà!

 

Quando gli stress e le preoccupazioni sono permanenti, l’intossicazione diventa cronica, e il corpo si ammala!

 

Non è importante solo nutrirsi in modo corretto, è importante uscire dal sistema che crea stress e preoccupazioni!

 

Che danni causano le tossine

 

Danneggiano le cellule, il mitocondrio, il sangue e di conseguenza tutti gli organi del nostro corpo che sono irrorati dal sangue. Un organo danneggiato è un corpo danneggiato e malato. Le cellule danneggiate portano all’invecchiamento prematuro, intorpidiscono tutte le funzioni degli organi, mantengono tutti i depositi di grasso (anche quelli interni che non si vedono, attorno a fegato, reni, intestino). Quando ci vengono rughe premature, capelli bianchi è perché le cellule si stanno danneggiando e il corpo manifesta questo danno con un invecchiamento prematuro. Tutta la nostra vita, tutto il nostro cammino è permeato da paure, stress, cibo inadeguato ecc; tutto questo innalza il livello di tossicità e ci fa invecchiare e ammalare. È importante invece "godere della vita" entrando in uno stato di benessere continuo! Non abbiamo nemmeno idea di come si vive senza star male; viviamo impregnati dalle tossine interne ed esterne da sempre; se iniziamo a pulirci dalle tossine, inizieremo a sentirci meglio e ci stupiremo di quanto bene si può stare, di quanto può migliorare la nostra vita. In noi si produrrà un cambiamento impressionante sia fisico (stomaco piatto, niente più coliti, gastriti, dissenteria, costipazione, brufoli, rughe, capelli bianchi) che psicologico!

 

Iniziamo dal cibo allora.

 

 

Concludendo

 

Ci hanno cresciuto con una definizione di nutrizione basata sul concetto di "caloria". Non è ingerendo calorie che ci si nutre; negli Stati Uniti ci sono migliaia di obesi che soffrono di mal-nutrizione.

 

Nutrirsi e cibarsi sono due cose differenti.

 

L’uomo si deve alimentare di quello che può digerire e non di quello che può ingoiare.

 

La alimentazione naturale e corretta è mezzo principale per evitare malattie poiché tutte le funzioni organiche dipendono dalla qualità del sangue. Digerire alimenti è formare il sangue. Sangue nutrito con frutta cruda sarà fluido vitale e alcalino, esente da materie acide poiché anche la frutta più acida ha una reazione alcalina nel sangue. Sono gli acidi provenienti da fermentazioni putride dell’intestino che acidificano il sangue, irritando, infiammando e intossicando i tessuti e gli organi nobili del corpo. Il valore nutritivo (quindi energetico) di un alimento non è nella sua composizione chimica ma nel suo grado di digeribilità. Ci alimentiamo di quello che il corpo assimila e non di quello che introduciamo in eccesso. Un alimento indigesto, invece di nutrire intossica. Oggi va di moda la sovralimentazione specie negli sportivi, ma l’organismo beneficia solo di quello che digerisce e non di quello che mangia.

 

Gli alimenti più adeguati per l’uomo sono quelli che coincidono con la nostra struttura organica. La natura ha dotato tutti gli esseri dei mezzi necessari per soddisfare le proprie necessità. I carnivori hanno denti e artigli per cacciare altri animali, la giraffa ha il collo lungo per arrivare alle foglie più alte degli alberi… L’uomo, come le scimmie, ha le mani con dita lunghe e unghie piane che gli permette di raccogliere la frutta dagli alberi e portarla alla bocca. Diciamolo una volta per tutte, l’uomo per gli organi che possiede, adatti a raccogliere, masticare, digerire, è frugivoro ossia destinato ad alimentarsi con frutta e semi degli alberi nello stato naturale. Se la carne fosse un alimento naturale per l’uomo, la mangeremmo così com’è come fanno i predatori carnivori, senza necessità di doverla cuocere o condire. I bambini che non hanno ancora perso il loro istinto naturale risolvono gli ultimi dubbi. Portati dentro una macelleria si sentiranno subito nauseati e angosciati per l’odore dei cadaveri e del sangue, davanti ad una frutteria entreranno attratti dai profumi e dai colori naturali dei cibi.

 

Lo stomaco degli umani non possiede gli acidi adeguati che invece possiedono i carnivori per digerire la carne. Poiché la carne è una materia che con il calore va facilmente in decomposizione, gli animali carnivori sono dotati di un intestino più corto rispetto a quello degli altri esseri che si alimentano di frutta e verdura, al fine di evitare che i residui tossici della carne permangano troppo tempo nel corpo intossicandolo. L’intestino dell’uomo, destinato ad una digestione di frutta, semi e verdura è molto più lungo in proporzione. Questo fa si che la carne permanga nell’intestino a lungo intossicando il sangue, i tessuti, il corpo. Capita che chi si nutre di frutta e verdura possa sentire insufficiente quel pasto dato che dopo poco sente già la fame. Questo accade perché la digestione avviene senza problemi. Per contro quando mangi carne hai la sensazione di esserti nutrito bene perché ti senti soddisfatto per l’intera giornata. Questo accade perché la digestione è molto lunga e soprattutto perché in realtà si tratta di indigestione. In questa situazione (in cui non bisogna ingerire nulla fino alla fine della digestione) c’è un doppio spreco di energia, le energie sprecate nella laboriosa azione digestiva e quelle consumate nell’eliminazione delle scorie tossiche per l’organismo. Immaginatevi tutto questo travaglio mentre vi arrampicate in bici sulle Ande.

 

Frutta, sementi ecc. possono essere mangiate in ogni momento come accade naturalmente con gli animali che mangiano l’erba di continuo e non ad un ora determinata. Ma aggiungiamo un’ultima e molto rilevante considerazione dell’essere passati ad un’alimentazione naturale basicamente improntata su frutta, verdura, semi e che abbia eliminato carne e soprattuto cibi industriali. Tornare al cibo organico, naturale è passo fondamentale per uscire dal consumismo, dall’alimentare un sistema e delle istituzioni, come le multinazionali, le case farmaceutiche, i governi stessi, che hanno solo interesse nell’accumulare potere e denaro a discapito della nostra salute, del nostro benessere, della nostra qualità di vita. È un buon modo invece per appoggiare i piccoli e locali coltivatori, che non usano pesticidi, né coloranti, conservanti, additivi e nient’altro. Che ti offrono a prezzi molto più bassi di quanto fa un supermercato uova, formaggio, pane, marmellate, miele, olio, olive, frutta, verdura, tutto cresciuto da loro in modo organico ed eco-sostenibile. È assurdo come un piatto di insalata nel nostro mondo costi fino a 5 volte di più di un hamburger di Mac Donald. E allora facciamoci qualche domanda: che cavolo ci stanno dando da mangiare con 0,99 centesimi di euro?! Insomma, è sulla base di queste argomentazioni che io e Pier siamo diventati quasi vegetariani; dico quasi perché il passaggio va fatto gradatamente e dopo rispettivamente 39 e 33 anni passati ad essere onnivori, diciamo che ancora siamo legati al consumo di pesce.

 

Ecco il nostro nuovo e super-energetico menu del pedalatore andino 🙂

 

Colazione: una banana, una mela, frutta secca e uva passa tutto cosparso con buon miele organico. Accompagna te con miele.

 

Merende varie: frutta fresca a volontà, arance, banane, mele, mandarini. Immancabile il nostro tesoretto fatto da tutte le varietà possibili di frutta secca e passa: noci, mandorle, arachidi, uva, pesche, albicocche, prugne, fichi e chi più ne ha più ne metta. Ovvio il carico delle bici è aumentato, ma tanto lo porta Pier 🙂

 

Pranzo: una freschissima insalata composta da lattuga, pomodori, carote, semi di tutti i tipi, formaggio e/o tonno e/o uova, olive e un buon olio extra vergine organico.

 

Cena: pasta al sugo e formaggio, pizza, zuppe di verdura mista, patate bollite, zucca, lenticchie, fagioli, piselli, pannocchie e tutto ciò che la nostra fantasia vegetale ci suggerisce.

 

Immancabile un dolcino, preferibilmente del cioccolato. E quando c’è, gelato artigianale.

 

E allora buona pedalo-veggy a tutti amici.

 

Melissa e Pierluigi

In Lak’ech – Tu sei un altro Me

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