Il paese che ha terra (in abbondanza)…per tutti

 

Benvenuti in Argentina. È ormai 1 anno che viviamo in questo paese. Lo stiamo attraversando da sud a nord, da est a ovest, montagne, deserti, valli incantate, insomma si può dire che lo iniziamo a conoscere abbastanza bene. Inoltre, viaggiare in bicicletta ti permette di entrare ogni giorno nella casa della gente, ascoltare storie, parlare della politica agricola e dell’industria mineraria del paese. Insomma non essere trattati come "turista" ha i suoi vantaggi. Riusciamo ad accedere al backstage (retroscena) di un "mondo" che non si offre ai turisti. Andiamo al di la dell’illusione offerta dalla piazzetta curata del piccolo paesino di montagna e per questa ragione non finiremo mai di ringraziare le nostre compagne di viaggio "Pangea" e "Pantalassa", le nostre biciclette appunto, per noi il miglior "mezzo di conoscenza" in assoluto.

 

Chi di voi non ha mai sognato, almeno una volta, di avere quel famoso "pezzo di terra" per costruirsi un rifugio e nutrirsi di aria pura e prodotti naturali del proprio orto. In questo articolo vi raccontiamo come si può ottenere "un pezzo di terra" qui in Argentina… si perchè "comprarlo" non è affatto l’unico modo. Fin dalle prime settimane di viaggio in Argentina sono sempre stato "scioccato" dal fatto che conoscessimo persone che si definiscono "de clase baja" (di classe bassa) pur possedendo un pezzo di terra di mezzo ettaro, 1 ettaro (parliamo rispettivamente di 5mila e 10mila metri quadrati) o più e vivendo in una casa che spesso hanno costruito personalmente, magari usando materie prime così come messe a disposizione dalla natura, quindi in armonia com la madre-terra (nel nostro mondo si parlerebbe di edilizia ecologica, feng-shui e cose varie che ti farebbero pagare oro), insomma secondo i crismi della cosiddetta "permacultura" (cultura permanente). Spesso hanno internet, la Tv via cavo, 2 auto etc etc (ma qui usciremmo fuori tema e spiegare questi "lussi alla portata di tutti" richiede un’altra storia).

 

Dicevo, mi ha sempre scioccato il confronto con il concetto di classe sociale che melissa ed io avevamo quando vivevamo una vita "ordinaria" in Italia. Noi credevamo di essere di classe medio-alta perchè entrambi eravamo laureati, lavoravamo in prestigiose aziende, io nel marketing e lei nel Finance, guadagnavamo rispettivamente 2500 e 3000 euro al mese, entrambi avevamo una macchina e potevamo permetterci di andare a cena fuori per un sushi, ad un aperitivo o fare un week end in montagna e persino in una capitale europea a scelta, meglio se servita da Rayanair. Eppure, non possedevamo un pezzo di terra ("questa è roba da ricchi, pensavo"), vivevamo in un bilocale di 60mq in affitto e se un giorno avessimo voluto comprare una casa avremmo dovuto "accendere" un mutuo trentennale, ovvero che quella casa sarebbe diventata nostra dopo 30 anni se e solo se avessimo continuato a lavorare 12 ore al giorno in condizione di "schiavitù psicologica" ma in un contesto certo "che fa figo"… Mi sa che ci eravamo ubicati nella "classe sociale" sbagliata…col senno di poi eravamo 2 miserabili. Bene, questo era il confronto paradossale che fin dall’inizio mi aveva colpito iniziando a conoscere la realtà dell’Argentina. Potremmo poi riflettere se l’appartenenza ad una classe sociale debba dipendere dalla disponibilità e l’accesso a beni "primari" (terra, casa, salute, etc) o a quelli voluttuari (aperitivo, week end in montagna, shopping, etc) ma sarebbe superfluo.

 

 

Tutti i modi che descriviamo di seguito, con cui ottenere un pezzo di terra in Argentina, provengono da casi reali. Persone che abbiamo conosciuto e che ci hanno raccontato la propria storia. I modi che abbiamo individuato sino ad ora sono:

 

  1. Farsi assegnare un "terreno fiscale";

  2. La "toma" (ovvero appropriazione di un pezzo di terra, apparentemente a nessuno)

  3. Ricevere un "lote" (piccolo terreno) dalla municipalità

  4. Le casualità o coincidenze

  5. Il baratto

  6. L’acquisto "ufficiale"

 

Tutti i modi di cui sopra (a meno del punto 6) che possono apparire come "non convenzionali" a noi europei cresciuti nell’era della super-regolamentazione, in grandi città, e in nazioni con una densità abitativa molto alta, qui in Argentina sono la regola. Basti pensare che stiamo parlando di un paese che ha una popolazione pari ai 2/3 di quella italiana con un territorio grande all’incirca come tutta l’europa.

 

  1. Farsi assegnare un terreno fiscale.

  2.  

Questo lo abbiamo appreso di recente. Si tratta di terreni che una volta avevano un proprietario ma che adesso sono del governo probabilmente a seguito di un esproprio o di mancanza di eredi. Insomma il punto è che ciascuna municipalità e ciascuna provincia del paese possiede una mappatura dei terreni fiscali localizzati nella propri area di competenza geografica. Abbiamo conosciuto un europeo che dopo aver trovato un posto che gli piaceva si è recato presso il governo della provincia e una volta verificato che si trattava di una terra fiscale l’ha chiesta e l’ha ottenuta. Stiamo parlando di mezzo ettaro (5mila mq) nella provincia di Salta (nord Argentina) tra montagne meravigliose nei pressi di un paesino turistico. Non bisogna avere cittadinanza argentina, bisogna dimostrare di avere il domicilio nel posto. Altro esempio viene dai ragazzi di "Isla Negra" nella provincia di Buenosaires tra Carmen de Patagones e Viedma. Avevamo anche scritto un pezzo "isla negra". Si tratta di almeno 1 ettaro di terra con annessa casa abbandonata situata nel bel mezzo del fiume "Rio Negro". I ragazzi hanno creato una comunità auto-sostenibile e verificato che si trattava di un terreno fiscale lo hanno chiesto ed ottenuto. Quando ottieni un terreno fiscale ne diventi di fatto proprietario, ovvero vengono imbastite le pratiche per la proprietà…il tutto gratis!

 

2. La Toma

 

Questa è la mia preferita. Nel paese esistono case e terreni abbandonati per i quali esiste un proprietario in qualche lato del paese o del mondo che non ha alcun interesse a vivere li, tantomeno a far fruttare quella proprietà o infine è probabile che sia un lontano erede che neanche sa di avere quella proprietà. In questo caso, una persona può entrare in quella proprietà ed effettuare "la toma" (letteralmente: la presa). Inizia a viverci come fosse sua e se nei successivi 20/25 anni (non ricordo con esattezza) nessun altro rivendica di diritto quella proprietà, la casa e la terra diventano (per usucapione) di proprietà della persona che si è insediata "abusivamente". Praticamente si applica il concetto di proprietà descritto da Rousseau nel libro "l’origine della disuguaglianza": la proprietà privata nasce quando una persona più audace delle altre decidendo di recintare un pezzo di terra dice "questo è mio" e trova altre persone che gli credono dicendo "è vero". Un nostro caro amico adesso possiede una proprietà "tomada" (presa) in questo modo. Viveva in un paesino della provincia di Buenosaires e iniziò a chiedere ai vicini se sapevano di qualche casa abbandonata. Fu così che gli venne segnalata la casa in cui oggi vive "di diritto"che oggi vale 120mila€.

 

 

 

3. Ricevere un "Lote" dalla municipalità

 

Udite udite, Siamo in un paese in cui se non hai un casa ne un terreno (bisogno primario in una vita stanziale) e non puoi costruirla/comprarla, il governo te la fornisce. Basta lasciare il proprio nome presso la municipalità del paesino/cittadina in cui vorrei avere casa e rientro nel "plan de vivienda" (il piano casa). Seguendo una lista d’attesa, il governo si impegna a distribuire piccoli lotti di terra (circa 500/700 mq) e costruire la casa. " Aqui tambiem la nacion crece" (anche qui la nazione cresce) è il motto che si trova scritta ormai da alcuni anni entrando in qualunque paesino o cittadina dell’Argentina.

 

4. Le casualità o le coincidenze.

 

Ci sono persone che posseggono una quantità di terra talmente grande che la regalano. Siamo a El Bolson (nota località di montagna del paese con le montagne, i fiumi e i boschi nativi tra i più puri e incredibili dell’Argentina). Melissa ed io ci inoltriamo nelle montagne per qualche giorno e una sera ci fermiamo in un rifugio. Qui conosciamo il Sig Attilio, proprietario del rifugio e di 500 ettari di terra (o meglio di montagna). Stiamo parlando di 5 milioni di mq di terra. Il Sig Attilio ottenne la terra circa 40anni fa scambiandola. Lui possedeva una "camioneta" (auto) e l’ex proprietario ne aveva un disperato bisogno. A pochi km dal rifugio di Attilio, conosciamo un suo amico che ha vissuto con lui per un paio di anni aiutandolo nella costruzione del rifugio. In regalo, ha ricevuto da Attilio 2 ettari di montagna e fiume da togliere il fiato. Sembra assurdo dire che una persona possiede mezza montagna con annessi corsi d’acqua e difatti lo è considerando che la terra non ha proprietari se non se stessa e noi siamo solo ospiti, spesso indesiderati. Tuttavia il sistema sociale messo in piedi dall’uomo, in questo caso la proprietà privata, pur essendo illusoria diventa reale per convenzione. Infine, un esempio che ci riguarda da vicino. A Trelew (nella provincia del Chubut) conosciamo un amico che ha comprato mezzo ettaro di terra. Vorrebbe costruirci un ostello e in cambio del nostro aiuto ci regalerebbe un pezzetto di terra per costruire la nostra casa…. Qui accadono cose del genere! Saremmo allettati ma ci sembra un pò troppo presto mollare le bici.

 

5. Il baratto

 

Siamo a Villa Union, provincia di La Rioja. Piccolo paesino a 1250mt sulla Ruta 40. A ridosso della montagna e benedetto dall’acqua che scende dai "ghiacciai perenni della pre-cordigliera". Siamo ospiti nella terra di Martin e Natalia. Posseggono 1 ettaro e coltivano semi di orzo oltre ad avere un orto naturale da cui attingono vitamine e fibre di prima qualità per la vita. Ci raccontano che hanno appena comprato un campo di 6 ettari (60mila mq) li vicino pagandolo 180 mila pesos (18 mila euro). Di questi, 120 mila pesos li hanno pagati offrendogli l’auto del papà di Natalia (considerate che una fiat uno, che qui si produce ancora, km zero costa circa 60mila pesos) e concordando che gli daranno la parte restante in quote.

 

 

6. L’acquisto

 

Credo sia il modo meno usato per avere una terra qui in Argentina. In ogni caso comune in prossimità delle grandi città. Il costo della terra varia molto a seconda di:

 

– quanto "turistico" sia il posto: 1 ettaro di terra nella zona di El Bolson/El Hoyo (Provincia di Rio Negro) può costare anche 30/40 mila euro.

– quanto buona sia la terra per coltivare o fare investimenti: la zona di Mendoza o Cafayate per piantare una vigna e mettere su l’ennesima "bottega di vino"

Come quasi sempre accade in un paese così grande, le zone meno richieste, essendo le meno esplorate, sono spesso le migliori e finiscono per essere le più economiche.

 

Infine, se pensate di trasferirvi in Argentina, il nostro consiglio è di girare qualche tempo per il paese (come fosse un viaggio esplorativo) e vedere cosa attira la vostra attenzione. Conoscere il clima e le persone. Lasciatevi ispirare e sarete ricompensati.

 

Pierluigi e Melissa

In Lak’ech- Tu sei un altro me

www.theevolutionarychange.com