Geoturismo e turismo eco-sostenibile

 

Il turismo ed i viaggi si attestano come prima industria mondiale, con più di 750 milioni di persone che spendono tra l’ 1,5 e i 2,5 miliardi di euro l’ anno: un affare redditizio, che compromette però la salute del pianeta che tutti condividiamo ed esploriamo.

 

Per molti di noi il momento della vacanza corrisponde a lasciar da parte preoccupazioni e problemi per regalarsi coccole e momenti di relax in alberghi e resort che offrono ogni tipo di servizio. Questo relax, questo sentirci per una volta protagonisti del nostro tempo, ci fa però perdere di vista il fatto che anche in vacanza il nostro “saperci o meno comportare” ha delle conseguenze dirette sull’ambiente che ci circonda: a partire dall’energia e dal cibo che consumiamo, fino alle attività che decidiamo di fare.

 

Se prendiamo coscienza di ciò, potremmo anche attuare una forma di viaggiare che sia più responsabile e rispettosa dei luoghi che visitiamo. Questo è il concetto diffuso dalla TIES (The International Ecotourism Society: www.ecotourism.org), che definisce l’ecoturismo come una “Forma responsabile di viaggiare, preservando i luoghi che si visitano e le specie autoctone”. In accordo con questa nuova etica del turismo i “viaggiatori responsabili” non solo minimizzeranno il loro impatto con l’ambiente, ma contribuiranno soprattutto alla salvaguardia ed alla conservazione dello stesso, apportando benefici all’economia locale ed alle comunità che vi abitano.

 

 

L’ECOTURISMO

 

L’ecoturismo è un concetto relativamente nuovo, che però negli ultimi anni ha subìto un’importante crescita, promuovendo viaggi e vacanze in luoghi “ecologici” che, ad esempio, sfruttano le energie rinnovabili, appoggiano i progetti di rimboschimento e di protezione della flora e fauna, e che soprattutto rispettano le comunità locali. La TIES ha rilasciato ad imprese, hotel e compagnie turistiche un decalogo in cui vengono espressi i princìpi dell’ecoturismo:

 

  • Minimizzare l’impatto sull’ambiente

  • Promuovere il rispetto per la cultura e l’ambiente che ci circonda

  • Apportare benefici economici diretti alla conservazione e tutela dell’ambiente

  • Apportare risorse di autogestione alle comunità locali

  • Incrementare la sensibilità del governo e degli abitanti del paese ospitante verso una politica più “verde” e civile

 

La TIES ricorda anche agli operatori turistici, i centri vacanza e le guide – dando per scontato il singolo viaggiatore – di fare il possibile perchè il turismo del paese ospitante non abbia effetti negativi sulla destinazione proposta (o scelta). Ciò significa che le aziende di servizi che operano in loco abbiano già previsto il potenziale impatto turistico, e che abbiano applicato dei limiti e delle leggi in grado di preservare gli habitat naturali e i punti d’ interesse sia culturale che paesaggistico.

 

In accordo con la TIES il National Geographic ha istituito il “Centro Destinazioni Eco-Sostenibili”, ridefinendo il concetto di viaggio ecologico e socialmente responsabile ed introducendo il nuovo concetto di “geoturismo”:

http://environment.nationalgeographic.com/environment/?source=NavEnvHome

 

 

IL GEOTURISMO

 

Il Geoturismo rispetta, sostiene e rafforza non solo il carattere naturale, ma sopratturro quello culturale del luogo in questione: la sua storia, le radici culturali, le tradizioni. Allo stesso tempo si occupa di contribuire attivamente al benessere delle comunità locali. Il Geoturismo – si può dire – va oltre il concetto di eco-turismo sostenibile, basandosi sul principio secondo il quale ciò che economicamente si recupera dal turismo deve essere destinato alla salvaguardia dell’ambiente, per far sì che la cultura che ha dato vita a quel luogo possa prosperare ed esprimersi pienamente.

 

Il turismo ha un enorme impatto sull’ambiente, e la sua errata gestione, secondo il “Centro Destinazioni Eco-Sostenibili”, potrebbe avere ripercussioni negative sull’ambiente, sulla cultura e sulle tradizioni di diverse parti del mondo. Un esempio su tutti: il mezzo più comodo oggi per viaggiare è sicuramente l’aereo, ma nessun turista sa che l’aeromobile produce una quantità di CO2 pari a circa 0,4 tonnellate per viaggiatore e per volo. Il consumo di energia per chilometro e passeggero è sì comparabile a quella di un’auto, ma le emissioni gassose contaminanti ad elevata altitudine si moltiplicano di almeno 2,7 volte.

 

Il Centro ha quindi redatto una dichiarazione di princìpi che ha mandato a Governi, Istituzioni ed agenzie turistiche che già nell’anno della presentazione (il 2008) diversi Enti Governativi hanno sottoscritto (tra cui Guatemala, Perù, Honduras, Romania e Norvegia).

 

Certo scegliere la meta eco-sostenibile non è semplice: sebbene agenzie e guide si siano attrezzate è sempre difficile trovare ciò che si cerca. A questo proposito il National Georaphic Traveler ha pubblicato nel 2004 i risultati di un’inchiesta sul turismo eco-sostenibile, in cui si chiedeva a 200 esperti del settore turistico di valutare i 150 luoghi più conosciuti e richiesti al mondo.

 

I criteri da valutare su cui si è basata l’inchiesta erano sei :

 

  • l’ambiente

  • la cultura

  • la conservazione storica

  • l’estetica

  • la gestione del turismo

  • le prospettive per il futuro

 

I luoghi che hanno risposto positivamente ai criteri (come per esempio i Fiordi norvegesi) hanno avuto poco da “migliorare”, mentre all’estremo opposto si trovano luoghi come le Everglades, in Florida, che hanno perso gran parte dell’integrità ambientale proprio a causa di un turismo divenuto ormai poco sostenibile.

 

 

Dalla parte di hotels, resort e comunità turistiche si pone invece l’organizzazione Green Globe (http://greenglobe.com/) che pubblica regolarmente un programma cui l’industria turistica si deve strettamente attenere per ricevere la certificazione di attività eco-sostenibile.

 

 

UNA DIVERSA FORMA DI VIAGGIO

 

L’associazione Slow Travel (www.slowtrav.com), infine, propone come vacanza alternativa di fare viaggi più lunghi, ma visitando meno luoghi. In questo modo – asseriscono – si riduce il bisogno di spostarsi con mezzi di trasporto altamente contaminanti. Non solo: utilizzando mezzi a contenuto impatto ambientale (come treni, barche, bici e, inutile dirlo, il camminare) farà sì che il viaggio abbia la stessa importanza della destinazione.

Si passa quindi a condividere attivamente la propria esperienza di viaggio con la cultura locale, in modo certamente più profondo e con un impatto ambientale ridotto praticamente al minimo.