Pedalando per Madrid

 

A Madrid esiste almeno un’azione della quale non si parla tanto ma si fa sempre più spesso: pedalare. Di ciclisti in città ce ne sono pochi, pochi rispetto ai 6 milioni di individui che ogni giorno si aggirano per l’ineffabile Madrid lavorando, studiando, oziando, passeggiando in cerca di cibo, divertimento, emozioni, amore, sesso e chi più ne ha più ne metta. Ma i ciclisti di Madrid pur essendo pochi sono grandi: si fanno sentire in giro per la città, bloccano il traffico, protestano, urlano serenamente e ricordano ad automobilisti, motociclisti e pedoni che il potere sta nella bici, un mezzo economico, ecologico e sano.

 

Io, personalmente, da motociclista ho un grandissimo rispetto per i ciclisti cittadini. Se quando mi lancio con il mio motorino rosso nel traffico della città mi sento completamente indifesa penso a questi sconosciuti colegas (nel senso spagnolo, cioè amici, compagni) e il mio cuore si colma di stima. Io vedo lì, nel traffico del Paseo de la Castellana, il nostro ciclista ecologista, con la borsa che pende dalla bici e un caschetto in testa. Il ciclista piace, e per questo anch’io mi sono comprata una bici qui a Madrid. Non sono così coraggiosa da usarla come mezzo di trasporto ufficiale, ma con la mia bici ho fatto 2 delle 3 cose che, secondo me, bisogna fare a Madrid per essere ciclisti per un giorno.

 

 

Le tre cose in questione sono:

 

  1. Pedalare nel parco del Retiro, cercando di scansare bambini, carrozzini, mimi, cani e tutta quella natura urbana che si interpone tra voi e la vostra voglia di correre verso l’infinito

  2.  

  • Girare per Madrid Río, lì dove RÍO è il fiume, in questo caso specifico il fiume Manzanares. Quella che era una delle zone più trafficate e inquinate della città è stata trasformata in un enorme parco all’aperto lungo ben 30 km. In questi 30 km si pedala a più non posso, circondati da un’atmosfera sportiva a tope, cioè “al massimo”. Lungo il Madrid Río pare che tutti corrano, pattinino, saltino. Non ci sono ciccioni stesi a prendere il sole. No pigri. No sedentari. Il Manzanares incita allo sport, forse per “colpa” della piccola spiaggia che ospita, e che ricorda a tutti che la prova costume si avvicina. Se pedali lungo questo parco in estate potrai farti il bagno in quella che è la spiaggia di Madrid, una zona sull’origlia del fiume dove è stata sistemata sabbia. Cioè, mi spiego meglio: per farti il bagno dovresti essere nano, però se non sei nano e hai caldo potrai bagnarti fino alle ginocchia nella spiaggia di Madrid, lì dove l’acqua, essendo di fiume, non è salata ma dolce, dolce come tutto in città. Se sei audace e la bici ti emoziona potrai, pedalando pedalando, raggiungere Casa de Campos, antica riserva di caccia della famiglia reale. La strada è in salita, ma numerosi bar potranno aiutarti a far fronte alla pendenza! 

  

 Ma quello che voglio fare fortemente è:

  •  

    1. Partecipare alla manifestazione ciclonudista. Una volta l’anno, in estate, i ciclisti pacifisti ma arrabbiati della città organizzano una biciclettata desnudos, nudissimi, nudoni, per esprimere la debolezza del buon ciclista rispetto al delirio del traffico cittadino. Si pedala nudi per il centro della città, si ferma il traffico, si fa amicizia, si fuma una sigaretta con tutti gli attributi al vento. Allora secondo me questa qui è una cosa molto simpatica da fare, ma anche educativa. Cioè, se tutti per curiosità pedalassimo nudi almeno una volta nella vita, e bloccassimo il traffico delle macchine per dire alla gente che non bisogna avere fretta ma, per quanto possibile, dovremmo prendercela comoda, questo sarebbe un mondo migliore. Sarebbe un mondo con meno inquinamento, meno cellulite e, forse, più guardoni. Pero io sarei contenta. Ci vediamo a Madrid, pedalando, magari nudi…

    2.  

      

    Chechi

    www.vivereamadrid.it

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