A Barcellona, tiramisù d’asporto in salsa “Verdi”

A Barcellona tiramisu d asporto in salsa Verdi

 

Quando entro nel piccolo e allungato locale che si trova nel cuore di uno dei distretti più affascinanti di Barcellona (Gràcia) e lo vedo, penso: la sua faccia non mi è nuova. Il cappellone da cuoco, simile al copricapo di un cartoon di Disney, l’aria dinoccolata, un fisico slanciato, la barba, che lo fanno sembrare un Don Chisciotte moderno, ma Francesco (45 anni, di Ravenna) brandisce un cucchiaione da cucina anziché una lancia. Mi accoglie con un sorriso “baffuto” nel suo locale dedicato al dolce nazionale per eccellenza: il tiramisù.

 

 

Il Nabucco Tiramisù nasce a Barcellona nel 2012, un progetto per il quale, Francesco si trasferisce a Barcellona, nello stesso anno, assieme alla moglie Giovanna e ai loro quattro figli: Margherita, Lorenzo, Romeo ed Elias (nato barcellonese). La gestione di un agriturismo in Toscana e le cucine di un ristorante in collina sono state le sue navi scuola, l’interesse e l’attenzione per la gastronomia, i prodotti e le materie prime di qualità, la ristorazione interpretata al di fuori dei circuiti tradizionali, lo hanno sempre affascinato, ma Francesco un vero e proprio esperto del tiramisù non lo era. Lo è diventato a Barcellona importando la formula del take away - e della merenda pomeridiana da gustare sul posto -, già sperimentata da connazionali a New York. Quando entro al Nabucco e mi guardo intorno, mi saltano all’occhio le immagini di Giuseppe Verdi appese alle pareti ed … ecco dove l’avevo visto! Francesco sfoggia una discreta somiglianza con il compositore romagnolo da giovane, soltanto che lui è famoso a Gràcia per le sue sinfonie di sapori a base di pan di spagna, mascarpone e caffè … ma non solo.

 

 

Nella vetrinetta, porta d’ingresso di un locale dove risaltano la maestria e il buon gusto italiani (Francesco ha disegnato da sé alcuni mobili in legno del locale essendo anche un provetto carpentiere), attendono i vasetti di vetro sigillati, grazie ai quali gustare mini porzioni del dolce. Si possono anche comprare e portare via optando, magari, per gusti diversi; dalla frutta di stagione, al limoncello

 

In Primavera, prepariamo il tiramisù alle fragole, con la frutta fresca che arriva dall’Empordà (zona rurale e costiera della Catalogna)”, spiega Francesco. "Il tiramisù al limoncello, che già si fa da anni negli Stati Uniti, è una variante che va molto bene per l’estate. Per chi ha problemi d’intolleranze alimentari, invece, su ordinazione, possiamo preparare il tiramisù senza glutine, dove il biscotto s’impasta con la farina di riso”.

 

 

Naturalmente, oltre che un appassionato di dolci, preparati con un formaggio unico al mondo, Francesco è un amante di musica classica e un fan di Giuseppe Verdi, da cui il nome del locale. “Anche lui è un po’ un’icona del Made in Italy e poi mi piaceva l’idea di associare qualcosa di musicale con il cibo”, afferma il nostro pasticcere.  L’interesse per il nuovo locale è stato quasi immediato nel quartiere, anche se l’idea del tiramisù da gustare al pomeriggio come merenda non è stata capita subito. “Non c’era questa filosofia e, del resto, non esiste neanche da noi. Difficilmente, in Italia, si va al bar per mangiare il tiramisù assieme al caffè o al tè”. Per questo, per indorare la pillola, il ravennate decide di mettere accanto al dolce anche una serie di torte classiche: l’apripista che doveva aiutare il pezzo forte del locale a brillare. “Piano, piano i clienti sono arrivati: abitanti del quartiere (qui vivono molti italiani, francesi e inglesi) e turisti.” Non manca un menù rapido diurno con l’onnipresente pizza (al taglio) e, per finire, il campione dei dolci italiani.

 

Difficoltà? “Sì, qualcuna con le maestranze, la cui competenza risulta di livello un poco più bassa rispetto a quella italiana”. Vantaggi? “Regole chiare, burocrazia snella e innegabili vantaggi fiscali rispetto all’Italia. La fedeltà al prodotto italiano è abbastanza rispettate, ricorrente problema per chi volendo riprodurre ricette italiane deve fare il conto con la reperibilità o il costo dei prodotti originali. “Senza contare che il mascarpone è un formaggio stagionale che si produce solo nei mesi dell’alpeggio e quello artigianale, la vera eccellenza, non si trova tutto l’anno e comunque per noi risulta molto più caro.” L’evoluzione, oltre alla continua sperimentazione sui sapori, sarà verso la fornitura del dolce ai ristoranti, attività già iniziata quest’anno e poi, magari, in futuro un rientro in Italia. “Con una caffetteria per la degustazione del tiramisù come questa?”, chiediamo. “Ma, chissà! per il momento non lo vedo possibile, sicuramente, forti di quest’esperienza, faremo uno studio adeguato e poi decideremo”.

 

 

Per contattare il Nabucco Tiramisù: nabuccotiramisu@gmail.com

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