Ingegneri: all’estero e’ meglio?

 

Ebbene sì, la vita dell’ingegnere in Italia non è facile come sembra. Certo, questa frase va presa con le pinze, in quanto nel nostro paese ci sono tantissime altre categorie di lavoratori che sono messe molto peggio. È vera, però, se messa in relazione a quanto guadagnano i colleghi di pari età e pari livello di capacità e qualificazione negli altri paesi. L’Italia, infatti, ancora una volta indossa una maglia nera. In questo caso parliamo – come si era probabilmente capito – della retribuzione degli ingegneri, una categoria che in Italia è tanto bistrattata – come praticamente tutte le altre – quanto all’estero è valorizzata. Tantissime infatti sono le offerte di lavoro che dall’estero interessano ogni anno migliaia e migliaia di ingegneri nostrani, i quali spesso nel nostro paese o guadagnano poco o non riescono a trovare uno spazio adeguato alla propria preparazione.

Per questo la fuga di cervelli e capacità dal nostro paese non si ferma. E, d’altra parte, perchè dovrebbe farlo? Un ingegnere con poca esperienza in Italia, diciamo pure fresco di laurea, con ottime conoscenze e capacità, può sperare di guadagnare intorno ai duemila euro al mese. Non poco, se considerato quanto può guadagnare un suo coetaneo italiano laureato in Lettere, Scienze della Comunicazione o anche Giurisprudenza. Poco, molto poco, se paragonato a quanto prenderebbe lui stesso in un paese come l’Inghilterra. Oltre Manica, infatti, guadagnerebbe circa il doppio, e comunque non meno di 40mila euro annui.  

Ed è meglio per lui non sperare nel futuro. I dati, anche su questo, parlano chiaro e sono impietosi: man mano che l’ingegnere italiano in questione va avanti nella sua carriera, il divario tra la sua retribuzione reale e ciò che potrebbe guadagnare nella solita Gran Bretagna diventa ancora più ampio: poco meno di 30mila euro annui di media guadagnati a Roma – o Milano, fa poca differenza – contro i poco più di 50mila a Londra. Ovviamente l’Inghilterra – la quale rappresenta evidentemente un estremo, opposto a noi – è stata presa come esempio soltanto per dimostrare meglio il gap che ci divide, in questo ambito, dal resto dell’Europa. Ovviamente anche in nazioni come Francia, Germania o Svizzera, la situazione è simile, anche se il gap in questione è meno pronunciato. Anche lì i nostri ingegneri avrebbero più possibilità di carriera e maggiori guadagni. Certo, non farebbero la bella vita che si fa in Inghilterra, ma ci andrebbero comunque molto, molto vicino. 

 

Domenico Cianci

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