Cecilia Ricciarelli, il segreto del successo di una piccola libreria italiana nel cuore di Barcellona

 

 

Cecilia Ricciarelli, 44 anni di Roma, vive a Barcellona da almeno 7 anni. Dopo aver ottenuto una laurea in lettere, un titolo di dottorato sul cinema a Parigi, e aver girato il mondo in lungo e in largo insegnando all’Università (cinema e lingua italiana), approda a Barcellona, con due figlie, e decide di aprire qui la prima libreria italiana della città: Le NuvoleLa libreria si trova nel quartiere bohemien di Gràcia, dove si respira l’aria di una Barcellona autentica. Abbiamo incontrato Cecilia e ci siamo fatti spiegare come le sia venuto in mente di aprire una piccola e deliziosa libreria sfidando colossi come Fnac e La Central.

 

Cecilia come hai deciso di aprire una libreria italiana a Barcellona?

 

Diciamo che nel corso degli anni ho sempre “flirtato” con la cultura e la letteratura italiana. All’incirca due anni fa, tornando a Barcellona, dopo una pausa di due anni per motivi famigliari, mi sono lanciata “nell’avventura” assieme a un’amica.  In fondo, a Barcellona mancava del tutto un punto unico dove potere acquistare libri in italiano. Inoltre, la comunità italiana – che si concentra attorno all’Istituto Italiano di Cultura, la storica associazione “Casa degli Italiani” (centenaria) e la scuola italiana – è molto corposa. Sembra quasi una cittadina nella città. Dunque, sulla carta il gioco era fatto! Ci siamo armate di pazienza, abbiamo cercato il locale e a settembre del 2011 abbiamo aperto i battenti.

 

Come mai proprio a Gràcia, che è un quartiere meno centrico rispetto, ad esempio, al Barrio Gotico?

 

Gràcia si può definire il “posto dello struscio” per chi vive a Barcellona. La Rambla è una zona frequentata dai turisti, ma noi avevamo la necessità di essere al centro del “passeggio” dei barcellonesi. Restavano dunque il Raval, il Borne o Gràcia. Abbiamo privilegiato questo quartiere rispetto agli altri, perché è semi-pedonale e un po’ più tranquillo. Il locale poi è situato vicino ai cinema Verdi, che sono il riferimento della cultura cinematografica a Barcellona.

E la città ha fatto attenzione a quest’apertura? Hanno parlato di voi?

 

Guarda, stranamente abbiamo ricevuto molta attenzione da parte dei media locali. Vari giornalisti si sono interessati e la cosa è iniziata alla grande. Per i primi tre mesi siamo state “sotto le luci dei riflettori”. Ora la cosa è un po’ scemata. Ma, anche se c’è ancora del lavoro da fare, la gente sa che ci siamo , o meglio, “ci sono”, visto che dopo pochi mesi sono rimasta da sola al timone.

 

Un bilancio a un anno dall’apertura?

 

In un periodo di crisi economica cosi forte, in cui la Spagna comunque anche quest’anno si è svegliata intimorita, la libreria sopravvive. Certo questa non è una libreria del “barrio”, alimentata dalla gente del quartiere. Qui devono venire da tutta Barcellona, mi devono cercare e, molto spesso mi trovano. Le Nuvole è online e su FB. Inoltre partecipiamo e/o organizziamo molti eventi legati ai libri.

 

Che tipo di eventi e perché?

 

La libreria solo con la vendita dei libri non può sopravvivere e quindi mi sto operando per essere un po’ il punto di riferimento della cultura italiana a Barcellona (ce ne sono altri, ovviamente). Abbiamo uno spazio e un calendario di attività che viene aggiornato mensilmente. Molte iniziative riguardano la presentazione di libri (capitalizzando sui vari scrittori italiani che vengono in Spagna per presentare le loro opere).

 

Sono soltanto opere di scrittori italiani, in Italiano?

 

No, ci possono essere degli “incroci”. Per esempio, recentemente abbiamo organizzato un incontro a cui hanno partecipato un giornalista scrittore catalano e uno scrittore italiano sul tema della camorra. Si trattava di Pino Imperatore autore di “Benvenuti in casa Esposito – Le avventure tragicomiche di una famiglia camorrista” (Giunti Editore) e Joan Queralt autore de “La Gomorra Catalana” (Angle Editorial).Sono stati messi a confronto due modi diversi di trattare lo stesso tema: Queralt ha portato il punto di vista del saggista, dei dati, dell’inchiesta; Imperatore ha presentato la sua opera comica e divertente su un tema che come italiani ci tocca molto da vicino. È stato un successo!  E poi, in poco più di un anno sono passati da noi firme del calibro di Stefano Benni, Maurizio De Giovanni, Massimo Carlotto e vari giornalisti … Posso ritenermi soddisfatta, in così poco tempo!  Altri amici che vivono a Barcellona verranno qui a presentare le loro opere, come i fumettisti Claudio Stassi e Giovanni di Gregorio (autori di Brancaccio). Stassi ci porterà, a febbraio La Banda Stern (Rizzoli). Abbiano poi una collaborazione con Radio Contrabanda e Steven Forti, curatore di un programma in italiano (Zibaldone) e con il quale sto collaborando al progetto di un festival di musica collegato al Club Tenco: Le Cose di Amilcare. Da me passano i musicisti e i cantanti che poi si esibiscono in città.

Che differenza c’è, ad esempio, tra la tua libreria e una che potrebbe essere simile (quindi con eventi, letture, incontri) in Italia?

 

In Italia queste realtà abbondano, però sicuramente gli scrittori che sono passati di qui sono meglio disposti perché, innanzitutto, è l’unica libreria nel suo genere a Barcellona. È quindi molto più facile avere certi nomi che se mi trovassi a Roma o Milano dove entrerei in competizione con librerie del calibro della Feltrinelli.

 

I tuoi clienti sono prettamente italiani?

 

Si, ma anche spagnoli. Una volta aperte le porte, ho scoperto che gli spagnoli che studiano italiano sono tanti e che molti di questi non hanno magari il coraggio di parlare italiano, però lo leggono e lo capiscano molto bene. Ci sono moltissimi spagnoli che sono innamorati della cultura italiana.  Per questo motivo mi sono anche specializzata in romanzi semplici, quelli che sono fruibili anche da chi sta facendo i primi passi verso la conoscenza della nostra lingua. Sto iniziando ad aprire una sezione di romanzi di scrittori italiani tradotti in spagnolo e catalano, sempre rivolta a questo tipo di pubblico.

Quali sono le tue prospettive, soprattutto in un momento in cui a Barcellona la crisi economica si taglia con il coltello?

 

Nel dramma di questa crisi globale, mi pare di aver scelto la strada giusta. Ho notato, soprattutto a Barcellona (ma è sicuramente vero per molte altre grandi città), che la gente rivaluta il piccolo commercio. Dopo il boom dei grandi centri commerciali è tornato il momento del contatto diretto. In una piccola libreria entri e fai una chiacchierata con il libraio, come del resto dal macellaio e dal verduraio … Quindi direi che a corto temine, l’obiettivo è di riuscire a “tenere la porta aperta”. A lungo termine, vorrei crescere; sia riuscendo a stabilire sempre più contatti con le case editrici, in Italia e in Spagna, sia riuscendo a essere vista dal pubblico, non soltanto italiano, come punto di riferimento per la cultura italiana. Vedrò … e poi magari apriamo anche una filiale a Madrid! {ride}

 

Sito internet ed e-mail:

 

www.libreriaitalianalenuvole.com

li**************@gm***.com

 

Cecilia sarà la protagonista di una delle prossime puntate di Vivo Così – Italiani nel Mondo

www.youtube.com/user/voglioviverecosiwrld

 

Di Paola Grieco

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