Gnammo, la startup dedicata a chi ama il social eating

 

Durante una cena tra amici, uno dei founder ha sentito questa domanda: ‘Sei così bravo in cucina, perché non ti apri un ristorante?’ La risposta è stata: ‘Ma sai quanto mi costa aprire un ristorante?!’. Da lì Gnammo ha iniziato a prendere forma”. Condividere la passione per il cibo, mostrare la propria abilità ai fornelli, sedersi a tavola con persone sconosciute, allacciando in tal modo nuove relazioni. Questo e tanto altro è Gnammo (https://gnammo.com/), una StartUp che permette di promuovere eventi di Social Eating in diverse location private e non. Una community di circa 100mila persone che crede nei valori della condivisione, collaborazione e socializzazione. Nella seguente intervista, Marco Ruto Head of Customer Care, ci parla del progetto.

 

Marco, quando e come è nata l’idea di dare vita a Gnammo?

Gnammo è nata dall’unione di due progetti paralleli sviluppati tra Torino e Bari. La parte di Bari si è sviluppata nel contesto universitario come conseguenza del corso seguito in Innovaction Lab dopo la laurea. La parte di Torino è più romantica. Durante una cena tra amici, uno dei founder ha sentito questa domanda: “Sei così bravo in cucina, perché non ti apri un ristorante?” La risposta è stata: “Ma sai quanto mi costa aprire un ristorante?!”. Da lì Gnammo ha iniziato a prendere forma.

 

Di cosa si tratta nello specifico?

Si tratta di servizi web per l’organizzazione di eventi di Social Eating e Home Restaurant.

 

Chi c’è dietro Gnammo?

Oltre i tre cofounder, un team composto da persone che si occupano di sviluppo, custode care, uffico stampa e design.

 

E quali sono i principi su cui si fonda il portale?

I principi fondamentali sono quelli della condivisione, collaborazione e socializzazione. Utilizzare le nuove tecnologie offerte dal web 2.0 per tornare ad incontrarsi di persona intorno alla tavola: il più antico social network del mondo!

 

Come funziona praticamente?

L’utente effettua la registrazione alla piattaforma, diventando quello che definiamo uno GNAMMER. A quel punto si aprono due strade:

1. Cimentarsi ai fornelli creando eventi di Social Eating, nel caso si abbiano capacità culinarie di base, diventando così “chef per un giorno”.

2. Richiedere la partecipazione ad un evento organizzato da un cook, diventando così ospite.

Per tutti gli altri dettagli, rimando alla pagina delle FAQ della piattaforma, dove si possono trovare ulteriori informazioni: https://gnammo.com/faq/

 

Quali sono i passi da compiere per organizzare un evento culinario?

Iscriversi alla piattaforma e seguire il form con i campi da compilare.

 

Che riscontro state ottenendo?

Il riscontro è buono e le metriche confermano la crescita. In numeri (dall’estate 2012) abbiamo circa 100 mila iscritti con 8 mila persone che hanno provato l’esperienza in mille eventi organizzati.

 

Quali sono le regole da rispettare per far parte della rete Gnammo?

Voglia di mettersi in gioco, educazione, condivisione, socializzazione.

 

Quali sono i vostri futuri progetti?

In futuro punteremo su collaborazioni con brand del settore e sull’integrazione della nostra attività con i ristoranti. Inoltre stiamo lavorando con gli organi competenti per formulare una normativa chiara in un settore che al momento non ha una regolamentazione definita. Dopo aver consolidato la posizione nel mercato italiano, il raggiungimento dei mercati esteri è uno degli obiettivi principali nonché l’evoluzione del nostro business.

 

Contatti:

www.gnammo.com

FB: gnammo

Twitter: @gnammo

 

 

A cura di Nicole Cascione

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