Italian Ambassador: opportunità di carriera in ambito alberghiero

 

 

Gabriele Di Mauro è andato via dall’Italia giovanissimo e dopo aver vissuto un’esperienza formativa a Londra, ha avuto l’opportunità di lavorare per l’Hilton di Los Angeles in California e successivamente a Dubai. Esperienze che gli hanno permesso di crescere notevolmente dal punto di vista lavorativo e di acquisire competenze professionali. Attualmente Gabriele vive a Milano, dove è responsabile per l’Italia dell’agenzia Italian Ambassador. Il suo compito è quello di offrire ai giovani come lui, un’opportunità di carriera all’estero in ambito alberghiero.

Gabriele raccontaci qualcosa di te:

Volentieri! Sono nato a Como ed ho 24 anni, ho studiato in ambito turistico/alberghiero, dopodiché ho deciso di trasferirmi a Londra per fare un’esperienza di vita ed imparare l’inglese. Grazie alla conoscenza della lingua inglese, mi si è aperto un mondo. Ho avuto l’opportunità di andare a lavorare per l’Hilton di Los Angeles in California. Successivamente, sempre con Hilton Hotels, mi sono trasferito a Dubai per nove mesi. Ora sono rientrato in Italia da poco e vivo a Milano, dove collaboro con un’agenzia che offre la stessa opportunità di carriera che ho avuto io negli USA.

Quindi sei andato via dall’Italia giovanissimo… Quanto hanno inciso nella tua formazione professionale queste esperienze vissute all’estero?

Hanno inciso moltissimo, anzi direi che sono state fondamentali. Ogni esperienza mi ha insegnato qualcosa che mi ha dato la possibilità di intraprendere quella successiva.Londra per esempio, mi ha permesso di imparare l’inglese, di responsabilizzarmi e di diventare più determinato ed è proprio grazie a questo che sono riuscito a trovare lavoro negli Stati Uniti. L’anno in California, oltre ad esser stato il più bello della mia vita, mi ha permesso di crescere notevolmente dal punto di vista lavorativo e di acquisire competenze professionali, che hanno fatto sì che mi offrissero un contratto di lavoro con la stessa compagnia negli Emirati Arabi. E proprio a Dubai ho avuto modo di crescere ulteriormente, ho avuto la possibilità di rapportarmi con una cultura completamente diversa dalla nostra e di rendermi conto di quello che veramente mi sarebbe piaciuto fare in futuro, ovvero dare ai giovani un’opportunità di carriera all’estero in ambito alberghiero, come ho fatto io.

Come mai sei rientrato a Milano?

Uno dei motivi principali è proprio questo. Sto portando avanti diversi progetti con la finalità di dare ai giovani in Italia delle opportunità concrete di lavoro e formazione all’estero. Ho scelto Milano perché è una città internazionale, stimolante, che offre molteplici contatti con i giovani italiani. Non posso però negare che avere famiglia e amici a pochi chilometri di distanza, rende tutto ancora più piacevole. 

Hai lavorato in California e a Dubai. Quindi hai avuto modo di tastare il mondo lavorativo estero. In cosa si differenzia da quello italiano?

E’ una domanda molto interessante e ci sarebbe da fare un’ intervista a parte solo per questo argomento. Non posso generalizzare sul lavoro estero, perché le mie esperienze sono state completamente diverse l’una dall’altra, nonostante lavorassi per la stessa compagnia. Penso che ogni Paese abbia il suo modo di concepire il lavoro, in base alla propria cultura e alla propria politica. In California per esempio, danno molta importanza al benessere e alla vita sociale del lavoratore ed hanno un ottimo equilibrio tra il lavoro ed il tempo libero, nonostante riescano a gestire le attività in modo ottimale. A Dubai hanno una visione diversa e spesso capita che, per soddisfare i bisogni dell’azienda o dei clienti, si trascurino i diritti ed il riconoscimento dei lavoratori. Avendo fatto queste esperienze estere sulla mia pelle, penso che il mondo del lavoro in Italia non sia così decadente e tragico come ce lo raccontiamo. Ci sono Paesi con situazioni lavorative migliori, così come con situazioni peggiori. Stiamo attraversando senza dubbio un periodo non facile, ma questo secondo me dev’essere una spinta ed una motivazione per i giovani a mettersi in gioco, specializzarsi e prendere in mano il proprio futuro.

Mi hai raccontato di essere appassionato di personal development (crescita personale). Ci racconti qualcosa di questa tua passione? Quando si è sviluppata e in cosa consiste?

Certo, sono diversi anni che lo sto scoprendo, studiando e mettendo in pratica. Sono concetti che si basano sulla consapevolezza e sulla crescita costante di se stessi. Tecniche molto efficaci per individuare ed ottenere quello che si vuole dalla vita ed esprimere al meglio il proprio potenziale umano, con un costante miglioramento di sè e degli altri. E’ stato un professore delle scuole superiori a farmi incuriosire sull’argomento ed ho così cominciato a leggere qualche libro e a documentarmi su internet. Ma è stato poi in California che mi sono completamente appassionato, visto che è la madrepatria di questo concetto ed è il luogo dove vi sono le persone più influenti del settore. Ho avuto così modo di confrontarmi con numerose persone, leggere libri e partecipare a seminari ed è una grande soddisfazione quando ottieni degli ottimi risultati ed hai modo di aiutare gli altri nel raggiungimento dei propri obbiettivi, sia professionali che personali.

Di cosa ti occupi attualmente?

Attualmente lavoro per un’agenzia internazionale che offre opportunità di carriera/lavoro in ambito alberghiero negli Stati Uniti ed è la stessa agenzia che ha dato questa stupenda opportunità a me, un anno e mezzo fa. Abbiamo contratti con oltre 125 hotel delle migliori catene alberghiere negli Stati Uniti; in destinazioni come New York, Washington, Los Angeles, Atlanta, San Francisco, Miami ecc.. A breve inoltre offriremo opportunità di lavoro anche in Cina.

Qual è il tuo compito all’interno della società?

Sono il responsabile dell’agenzia in Italia (Italian Ambassador), fondamentalmente mi occupo di sviluppare e promuovere queste opportunità lavorative in Italia e di cercare e di selezionare giovani per questa esperienza di vita e carriera negli States.

Quali sono le figure più ricercate al momento?

Noi ci occupiamo nello specifico di Front Office, Food and Beverage, Housekeeping e Cucina. Siamo costantemente alla ricerca di receptionist, capo ricevimento, camerieri/e, responsabili di sala, ma la richiesta più alta da parte degli hotel è di cuochi e chef, gli italiani sono i loro preferiti!

Le collaborazioni offerte hanno dei tempi prestabiliti?

Sì, i contratti di lavoro sono della durata di 12 o 18 mesi, in base alla mansione che si ricopre. Per il semplice motivo che questo tipo di visto non può essere rilasciato per più tempo. Ma la nota positiva è che, dopo due anni, lo si può richiedere nuovamente.

Qual è l’iter da seguire per accedere alle varie offerte?

Accedendo al nostro sito internet: www.hrc-international.com si possono avere tutte le informazioni necessarie. Ci si potrà registrare con le proprie informazioni direttamente sul sito, altrimenti al mio indirizzo email: ga******@hr***************.com per inviare il curriculum, candidarsi o semplicemente ricevere ulteriori informazioni.

Chi provvede a vitto e alloggio?

La maggior parte degli hotel offre una camera per le prime settimane dall’arrivo, dopodiché ci si potrà trovare una sistemazione indipendente. Mentre il vitto è sempre incluso durante gli orari di lavoro. Bisogna considerare che lo stipendio che si percepisce è molto competitivo ed è lo stesso di un cittadino americano, così da poter affrontare le spese senza problemi.

Da quali Stati c’è maggiore richiesta?

Come ti dicevo precedentemente, le richieste degli hotel arrivano un po’ da tutti gli Stati. Ma non ti nego che abbiamo un’alta richiesta in città come Washington DC ed Atlanta. Proprio in quest’ultima, abbiamo uno dei nostri uffici dove offriamo anche assistenza ai giovani che si trovano negli USA. Ma la richiesta è alta anche in Stati come la California e la Florida.

Bisogna avere particolari propensioni?

Gli americani da questo punto di vista sono molto chiari. Quello che veramente cercano, sono giovani motivati, con la passione per l’ospitalità e tanta voglia di migliorare e crescere professionalmente. Allo stesso tempo, è richiesta una buona conoscenza della lingua inglese ed esperienza nel settore dove ci si vuol candidare.

Dalla presentazione della domanda all’offerta, ci sono lunghi tempi di attesa?

Assolutamente no. Una volta che ci si candida e si hanno i requisiti giusti, si può ricevere un’offerta lavorativa anche immediatamente. Per quanto riguarda l’ottenimento del visto invece, una volta firmato il contratto con l’hotel, si può ottenere anche in meno di due settimane.

Ti andrebbe di concludere l’intervista con un consiglio rivolto a tutti coloro che ti leggeranno?

Spero che la mia esperienza sia servita per capire che tante volte basta un po’ di coraggio nella vita per mettersi in gioco e cambiare il proprio futuro. Esperienze all’estero non solo ti fanno vivere emozioni straordinarie, conoscere gente e luoghi straordinari, ma ti fanno conoscere ogni volta una parte nuova di te. Il mio consiglio più sentito a te che mi stai leggendo, è di dedicare del tempo ad individuare quello che vuoi fare veramente della tua vita, quello che ti appassiona, a prescindere dalle aspettative di familiari, amici o della società. E’ solo in questo modo che potrai vivere una vita felice.

 

A cura di Nicole Cascione

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