Australia: tipo di Visto e come ottenerli

 

 

 

L’Australia, si sa, è meta ambita da molti. Tuttavia, molti di questi molti reputano “il mollare tutto e partire per l’Australia” un qualcosa che uno si inventa di fare una domenica mattina di pioggia, quando le alternative per farsela passare sono esaurite e non si sa più cosa pensare. Certo, si può fare tutto nella vita, ma il problema non è qui, ma nelle conseguenze di questo “tutto”, che risultano dall’abbinare il “cosa” vuoi fare al “quando” lo fai.


Voglio essere più chiaro perché questa frase mi è venuta talmente spontanea che quasi mi perdevo da solo. Dunque, se lo scopo di venire in Australia è quello di cambiare vita, possiamo dare per scontato che sia uno scopo importante. Perché quindi partire già col piede sbagliato? Mi riferisco al fatto che molte persone partono o vogliono partire senza aver prima fatto i conti con quello che l’Australia chiede in termini di “moneta di scambio” per poter godere del suo stile di vita, dei suoi mille ambienti e delle sue condizioni economiche. In particolare, oltre alla lingua inglese già citata nell’articolo precedente, questa volta voglio soffermarmi sulla questione Visto, che tanto rovina il sonno a quelli intenzionati a venire da queste parti.

 

Prima di tutto faccio una precisazione per tirarmi fuori da una possibile situazione di merda: l’unica fonte ufficiale, aggiornata e autorizzata a fornire informazioni sui visti è il Governo Australiano, nello specifico il loro sito: www.immi.gov.au. In quelle pagine trovate tutto e di più riguardo a quello che DOVETE sapere in termini di soggiorno in Australia. Legale ovviamente. Se poi volete rischiarla e vivere illegalmente, magari imboscati nel bush o accampati sotto qualche struttura rocciosa di dubbio comfort, allora saltate pure questo articolo e fate finta di lavorare guardando altro. In questo caso, tuttavia, resta da capire come arrivarci, in Australia, dato che è talmente lontana da farti passare perfino quel gusto avventuriero e romantico che solo una traversata clandestina in barcone sa regalare.

 

A tutti gli altri, continuate a leggere. I visti disponibili agli aspiranti emigranti sono compresi in una lista molto lunga. Tuttavia, i requisiti sono talmente specifici da essere applicabili ad una cerchia molto piccola e variegata di soggetti, per cui in queste righe mi limito a parlare dei più utilizzati.

 

Visto turistico.

 

Questo tipo di visto permette di arrivare in Australia e rimanerci per tre mesi, eventualmente estendibili a sei, ma la cosa va confermata di caso in caso. Con questo visto, detta molto blandamente, non ti caga nessuno. Non puoi affittare una casa, non puoi iscriverti ad un corso e tanto meno lavorare. Specialmente per il lavoro, la Legge si fa sentire parecchio e farsi beccare a lavorare illegalmente (in nero per capirsi) equivale a sedersi senza mutande su un nido di vespe. Le voci che si rincorrono nel caso in cui qualcuno venga beccato in questa situazione, variano di molto e spaziano da un semplice rimpatrio forzato (che qui chiamano deportazione, tanto per dare un po’ di colore) e divieto di rientro per X anni, fino all’essere sepolti fino al collo, nel deserto del Nullarbor (letteralmente “niente alberi”), con la faccia ricoperta di miele e in balia di branchi di Dingo e ragni giganti. Scegliete voi a chi credere, ma nel caso il vostro intento sia quello di lavorare in suolo Australico, passate oltre.

Working Holiday Visa.


Per gli amici il “WHV”, è quello che va per la maggiore. Purtroppo porta con sé un paio di magagne congenite: è ottenibile solo da chi non ha ancora compiuto i trentun anni e obbliga a cambiare datore di lavoro dopo sei mesi di impiego con lo stesso.


A parte questo, non offre restrizioni alcune e per un anno si gode di piena libertà e diritti (più o meno). Allo scadere dell’anno, se si è ancora al di sotto dei trentuno, è possibile estenderlo per un altro anno, a patto di sorbirsi circa tre mesi di lavoro in farm, praticamente fattorie e strutture simili, sparse in quella parte d’Australia dove non c’è assolutamente nient’altro. I ragni giganti, invece, sono sempre inclusi. Questo tipo di visto è usato da molti per venire in Australia con lo scopo di farsi un’idea di come possa essere, per poi magari tornare. Personalmente non condivido la scelta. Il WHV è richiedibile una volta soltanto e una volta atterrati in Australia, si ha la possibilità di rimanere per un anno (o due nel caso citato sopra). Poco importa se dopo un mese o qualche giorno si decide di ritornare in Italia per poi magari rientrare in Australia più avanti. Una volta partito, il WHV non lo ferma nessuno. E non è ottenibile una seconda volta (sempre non considerando l’ipotesi del lavoro in farm). In sostanza l’anno di autorizzazione a rimanere in Australia prosegue anche se in Australia non ci siete proprio. Se l’idea quindi è di venire a farsi un giro per vedere come va, a mio avviso conviene puntare sul visto turistico, magari provando ad estenderlo. Ovviamente questo tipo di scelta non vi mette a contatto col mondo lavorativo, per i motivi citati, ma almeno vi permette di vedere da vicino una realtà completamente nuova e diversa. Potete anche farvi mordere da un ragno a piacimento per vedere se morite davvero, così se doveste tornare con il WHV sarà una cosa che già sapete.

Visto Studente


Conosciuto come “lo Student”, è un visto che offre vantaggi e svantaggi e molto spesso è una seconda scelta che viene dopo il WHV.In pratica, permette di rimanere in Australia a tempo indefinito, a patto che durante tutto questo tempo risultiate iscritti ad un corso di studio. Con “corso di studio” non mi riferisco all’andare un’ora alla settimana da “qualcuno che da lezioni di qualcosa”, ma una scuola vera e propria, con lezioni vere e proprie, banchi veri e proprie ed esami veri e propri. C’è addirittura il registro delle presenze, che devono rimanere oltre l’80%, pena una segnalazione al governo con possibile ritiro del visto. Ovviamente, le scuole in questione si fanno pagare profumatamente (e anticipatamente), ma alla fine potete rimanere in Australia addirittura per anni e trovarvi con una qualifica. Lato negativo: questo visto permette di lavorare per un massimo di venti ore alla settimana durante il periodo delle lezioni e a tempo pieno quando le lezioni sono sospese (in linea di massima ad otto settimane di lezione ne seguono quattro di sospensione, ma ogni scuola e ogni corso segue regole sue).


Diciamoci la verità: con questo visto difficilmente farete una vita agiata. Tra risorse limitate a causa delle restrizioni lavorative (che impattano sui guadagni) e frequenze quasi obbligatorie, la motivazione alla base deve essere abbastanza solida.

Al di la di queste opzioni c’è il classico “di tutto e di più”. Scegliere il visto dipende da molti fattori, se siete sotto i trentuno anni d’età. Sopra questo limite le scelte si affievoliscono parecchio mentre aumentano molto i compromessi da accettare.


A seconda delle competenze o esperienze potrebbe essere difficile trovare un lavoro che non sia in campo turistico con uno Student, in quanto vincolati al part-time. Con questo visto inoltre, si viene sempre considerati come “in partenza” o in Australia solo temporaneamente, per cui un’azienda potrebbe essere restia ad investire su qualcuno, per paura di ritrovarsi da capo dopo qualche mese. Oppure potrebbe essere un problema il WHV, dato che obbliga cambiare lavoro dopo i sei mesi. Oppure non succede un cazzo di tutto ciò e siete talmente preparati (e fortunati) da trovare lavoro e Sponsorship nel giro di qualche mese (Storia vera).

 

Ognuno ha un’esperienza diversa e il visto, nonostante impatti in ampia misura, non è il fattore decisivo. Il fattore decisivo siete voi, come sapete vendervi, comunicare, presentarvi e rendervi disponibili a praticamente tutto, senza dimenticare le motivazioni che vi spingono. Il resto non è sotto il vostro controllo, per cui non vale la pena preoccuparsi. L’Australia è un posto fantastico, ma ha le sue regole che sono quelle che lo mantengono tale. Venire qui significa capirle e accettarle prima ancora di partire, altrimenti il rischio è quello di venire delusi, talvolta in maniera pesante. Fate tutto come si deve e in cambio avrete un posto nuovo e stupendo in cui vivere, che poco a poco vi aprirà sempre più opportunità.

 

Ovviamente anche in questo caso, i ragni giganti sono inclusi.

 

Ora, se vi è piaciuto l’articolo e volete saperne di più, fate un salto al mio blog: www.giordanodallabernardina.com dove tratto di questo ed altro.


Potete addirittura scaricare l’ebook dedicato a come prepararsi per l’espatrio, disponibile al link 
http:selz.com/1h7rEDF (date un’occhio ai feedback di chi l’ha letto prima di voi in fondo alla pagina del sito).

 

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A presto con il prossimo articolo!!

 

Giordano

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