SEE YA AUSSIE! Arrivederci Australia

 

 


La nostra storia è giunta al termine. Due anni di vita insieme, due anni splendidi di avventure e scoperte. Come una relazione che volge al tramonto, vedo la fine ormai dietro l’angolo. Ma quanto ci siamo divertite insieme, quante cose mi hai insegnato e regalato, quanta vita e gioia di assaporare ogni momento che mi hai donato! Ricordo ancora quando ti vidi per la prima volta, il 2 dicembre di due anni fa. Ero appena atterrata a Sydney e tu mi accoglievi sullo sfondo di un cielo grigio e un vento freddo proveniente da sud.

 

Prima lezione, cambio di prospettiva: in questa parte dell’emisfero tutto viene travolto e il sole si cerca a nord, così come i venti caldi che soffiano dai tropici e dal deserto, mentre dal sud soffiano i glaciali venti dell’Antartide e del Mar di Tasmania. Mi sentivo un po’ persa e disorientata in una grande città fatta di metro, traffico, spiagge affollate e altissime onde dell’Oceano cavalcate da impavidi surfers, e tu, sussurrando saggiamente al mio istinto, mi hai fatto capire che una grande città non era ancora il momento buono per me.

E allora via verso il sud e le spiagge isolate della Great Ocean Road, le foreste di eucalipto popolate da sonnecchianti koala e curiosi canguri nei bush dietro il mare! Poi perché non rilassarsi con la quiete della Tasmania e la sua natura millenaria, le sue verdi foreste e le sue cascate bianchissime, i suoi wallabies che tagliano sempre la strada, la sua gente semplice e amichevole. Tre mesi vissuti tra farm di mele e vigne, compagni di viaggio momentanei e nuovi amici per la vita, ed ecco  poi il decollo verso il Western Australia e la sua costa selvaggia, i suoi animali bizzarri e i parchi fatti di terra rossa e strade infinite popolate da viaggiatori solitari. E ancora il Northen Territory per scoprire un po’ di cultura aborigena e l’outback, il Queensland con i suoi paesaggi tropicali e il duro lavoro nelle farm di banane, il deserto selvaggio e affascinante che da Adelaide attraversa verticalmente l’Australia fino a Darwin e poi ecco infine Melbourne, ultima tappa.

 

 

 

Sono arrivata ben consapevole che molti coetanei giungono da te in cerca di fortuna, ma io cercavo esperienze e nuove storie, una natura incontaminata, animali mai visti e individui dalle vite più strane e in questo davvero non mi hai deluso, ho conosciuto le tue diverse prospettive, le realtà e le contraddizioni, la tua vita rilassata e la tua parte più movimentata, e quanti lavori diversi mi hai trovato! Lavapiatti, cameriera, aiuto cuoco, manager di notte e donna delle pulizie di giorno in un ostello, raccoglitrice di mele, uva pomodori e peperoni, selezionatrice di cipolle e patate, impacchettatrice di banane e verdure per supermercati e tanto altro.


Cara Australia, con queste righe voglio dirti un sincero GRAZIE  per tutto quello che mi hai fatto vivere in questi due ultimi anni della mia vita! Viaggiare nel Regno di Oz mi ha fatto scoprire un coraggio che non sapevo di avere, regalato avventure  e una nuova coscienza, mi ha permesso di realizzare i miei sogni, di valorizzarmi e mettermi costantemente alla prova, mi ha fatto acquisire esperienze che difficilmente avrei potuto avere rimanendo ferma nella mia città e regalato amici da tutto il mondo. Mi ha insegnato che la casa è un luogo dell’anima, che può essere non solo un luogo fisico ma un sentimento che si può avere verso le persone e i luoghi, che anche se non si timbra il cartellino ogni giorno per andare in ufficio si può essere felici raccogliendo pomodori all’aria aperta cantando a squarciagola sotto il sole o la pioggia.

 

Il tempo che passa non ci verrà restituito, la vita non è come il paio di scarpe di riserva che abbiamo nell’armadio, ne possiamo avere una sola, ma ogni giorno possiamo scegliere un menù diverso come al ristorante… e tutto questo è bellissimo!!! Non lasciamo che l’energia dentro di noi si spenga, non viviamo di vecchie foto ingiallite e se ci manca quello che facevamo prima torniamo a farlo!! A volte siamo pieni di dubbi perché la nostra famiglia o i nostri amici non sono d’accordo e,seppur a fin di bene, ci trasmettono insicurezza, ma quando iniziamo a muoverci capiamo  che è stata la scelta giusta e guardandoci indietro vediamo quanto sarebbe stato pericoloso restare fermi. Pensiamo un attimo agli esploratori del medioevo e del ‘600, le terre che hanno attraversato e i mari che hanno salpato guidati solo dall’istinto, dalla voglia di scoprire l’ignotoe dalla voglia di avventura e che emozioni delle vite che hanno vissuto !

 

La mia fantasia a volte mi fa pensare alla mamma di Cristoforo Colombo. Immagino la scena in cui lui le ha voluto comunicare la sua partenza :

 

" Mamma io sto uscendo"

" Dove vai di bello Colombo?"" Mmm non lo so di preciso…prendo 3 caravelle e vado da qualche parte verso ovest"

" Colombo che cosa ti sei fumato stamattina? Da dove ti salta fuori questo delirio???"

" No mamma non mi sono drogato…voglio solo trovare un passaggio verso le Indie"

Cosa avrà detto a questo punto la signora Colombo? Avrà fatto le raccomandazioni che possono dare tutte le mamme:

" Mi raccomando non dare retta agli sconosciuti – i pirati, quei birbanti, non ti fidare troppo", "Cerca di non mangiare schifezze- sai col mal di mare è meglio stare leggeri", "Stai attento alle tentazioni – le sirene, coi loro canti ti possono distrarre", ma è stata una mamma coraggiosa, magari non approvava la scelta del figlio (e a quei tempi non era la sola) ma si è fatta forza e ha accettato l’idea pazza che balenava nella testa di Colombo.

 

 

Non dobbiamo aver paura dei cambiamenti, di ricominciare da zero, bisogna essere sempre umili con se stessi e gli altri, rispettare sempre chi ci ascolta e ascoltare a nostra volta. Non perdiamo tempo con l’invidia, a volte saremo in testa, a volte in coda, ma alla fine la gara è solo con noi stessi. Non temiamo i fallimenti. Bisogna essere pronti a tutto, anche alle sconfitte, ma non saranno mai inutili se riusciremo a dargli un senso e chissà, magari sulla via del fallimento troveremo qualcos’altro di altrettanto o più importante. Ricordiamoci che anche Cristoforo Colombo in fondo ha fallito. Non ha trovato il passaggio per le Indie…ma ha scoperto l’America !!!


Dedicato all’Australia. Semplicemente per quello che è, e che spero rimarrà a lungo.

 

Silvia Muscas

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