Praga, non solo turismo ma meta di lavoro e speranza

 

Praga è una cittá che si riscopre non solo come tappa turistica, ma anche come la nuova meta per affondare le proprie radici nella vita lavorativa e nelle ambizioni di carriera per tanti Italiani. Come si evolve una cittá ancora sconosciuta a tanti, profondamente cambiata in un decennio, proiettata verso un futuro di cospicuo sviluppo economico. Per coloro sono passati da queste parti circa un decennio fa, sembra una nuova Praga. Non fosse perché sono presenti gli splendidi capolavori del Sacro Romano Impero da millenni, per tutto ció che li circonda, qualcosa pare decisamente cambiato. Si respira un’aria metropolitana tipica da capitale d’occidente. Negli ultimi anni, decine di cantieri sparsi in ogni angolo della metropoli, partoriscono nuovi centri servizi. Palazzi luccicanti ricoperti da vetri splendenti, prossime sedi di qualche multinazionale pronta ad aprire i battenti nella madre di tutte le cittá. Con loro, decine di, meglio centinaia, posti di lavoro pronti ad essere offerti a flotte di aspiranti candidati.

 

Gli Italiani che si recano in Repubblica Ceca non sono solo piú semplici turisti. Chi si reca a Praga, molto spesso, ne rimane affascinato dalla bellezza incontrastata e pungente, e non nasconde un certo stupore nel ritrovarsi in una capitale ordinata e ben organizzata. Sono in molti che, rientrando verso la via di casa, cominciano ad inserire la capitale della Repubblica Ceca, tra le possibili mete dove cercar fortuna. In molti, lo hanno giá fatto. La lingua Ceca, argomento di cui abbiamo trattato in passato, pare non spaventare gli audaci emigranti. Per numerosi posti vacanti non è in alcun caso richiesta. Ma vediamo alcuni dati riportati dal rapporto congiunto ENIT Ambasciata e Consolati, del 2015, redatto dal Ministero degli affari esteri. “La Repubblica Ceca si presenta come un punto di raccordo al centro del continente europeo verso l’est, un’area strategicamente importante per ragioni economiche, commerciali e di politica migratoria. Presenta una vitalità economica ben superiore a quanto suggeriscono la sua delimitata superficie e la sua popolazione di più di 10 milioni di abitanti. Infatti, gli ultimi dati della Banca Nazionale Ceca evidenziano già da quest’anno una ripresa economica con una crescita del PIL che dovrebbe attestarsi attorno al 2,7% nell’anno in corso (e con prospettive di crescita superiori al 3% per il prossimo triennio), un costante avanzo della bilancia commerciale, la presenza di numerosi quadri di buona formazione, un progressivo arricchimento della fascia media della popolazione ceca ed un clima lavorativo favorevole grazie alla tradizionale pace sindacale che regna nelle imprese. Inoltre, la Repubblica Ceca occupa una posizione prestigiosa tra i primi 15 Paesi in termini di attrattività degli investimenti diretti esteri per le interessanti prospettive a favore degli investitori stranieri attratti da un favorevole “business environment” (73,9% del PIL nel 2013).

 

 

Si registrano ingenti investimenti stranieri soprattutto in settori strategici (il 90% delle banche è, ad esempio, in mano straniera) e numerose società straniere, grandi o piccole, hanno una loro filiale nel Paese. Non destano preoccupazioni l’inflazione che quest’anno si attesta intorno all’1% ed il tasso di disoccupazione che rimane al di sotto della media europea (6,5% in aprile 2014) grazie alla presenza di numerose imprese attive nell’economia elettronica e nel settore Information Technology), così pure il rapporto tra debito pubblico e PIL (stimato a circa il 47% per quest’anno). Dal punto di vista dell’interscambio, l’Italia occupa il settimo posto della graduatoria dei Paesi clienti e mantiene la sesta piazza in quella dei fornitori”. Dati sicuramente incoraggianti e facilmente riscontrabili osservando il tasso di occupazione, che fa registrare uno dei migliori dati dai tempi in cui ebbe inizio la terrificante crisi finanziaria del 2008. Segni di ripresa si registrano in molti stati dell’Unione Europea. Il rapporto ENIT sottolinea un fattore di estrema importanza strategica. Ovvero, il potere attrattivo che detiene lo stato ed in particolare la sua capitale Praga, nei conforti di coloro vogliono investire. La crisi ha spostato l’interesse di molteplici aziende ed imprenditori alla ricerca di nuovi mercati competitivi in termini di costi. Altri dati mettono in luce come la Repubblica Ceca approfitti tuttora degli ordini export stabili, la produzione industriale al momento sta andando a pieno ritmo e anche il commercio al dettaglio mostra nel complesso una tendenza positiva. Le dichiarazioni del presidente ceco riguardo un’eventuale rapida adesione alla zona euro ed altre osservazioni, che sono piuttosto contrarie all’attuale politica della banca centrale, hanno messo sotto pressione al rialzo la corona e l’hanno portata vicino al cambio minimo di 27 contro l’euro. Un nuovo intervento (almeno verbale) della banca centrale sembra probabile, dato che è cambiato poco nella tendenza di base di inflazione negativa. Le obbligazioni ceche intanto hanno seguito il trend positivo dei titoli di Stato della zona euro. Il mercato azionario di Praga si è mostrato solido e ha guadagnato il 6% circa. Con delle cavalcate di questa portata, il mercato del lavoro potrá offrire nei prossimi anni ancora tante occasioni. Occasioni ed opportunitá che per molti cittadini italiani potrebbero trasformarsi in una possibilitá nella ricerca di una stabilità.

 

Ovviamente per coloro sono disposti a lasciarsi alle spalle un pezzo delle propria patria, dei propri affetti cari, per inseguire una strada che l’Italia, almeno per il momento, non pare sia ancora in grado di offrire. Scelte difficili, tanti sacrifici, ma adatte a chi ama un po il rischio, e che possono trasformarsi in cammini di successo. In ogni caso mi sento di consigliare sempre e comunque la strada del rischio: se si vince si sará piú felici e se si perde si sará piú saggi.

 

Andrea Brundu

 

Link utili: Rapporto ENIT:

 

(www.infomercatiesteri.it/public/images/paesi/86/files/REPUBBLICA%20CECA.pdf)