Pamela e Daniele, “Siamo travel bloggers e creators digitali ma il nostro scopo non è sacrificare tutto per diventare conosciuti sui social. Ciò che conta, per noi, è viaggiare nella vita reale”

Spesso, con l’abbondanza di travel bloggers e travel Influencers o aspiranti tali, che c’è ormai in giro, è facile confondere la vita vera con quella virtuale. Pamela e Daniele, in arte “Giro il mondo in giro”, sono presenti sulle principali piattaforme social e hanno un loro blog dove scrivono articoli di viaggi dettagliati. Tuttavia, nonostante contino diversi followers e collaborazioni, la coppia non aspira a sacrificare tutto per raggiungere una vera notorietà.

“A nostro modesto parere, per mantenerci con solo il blog e/o con il profilo Instagram o altro social che si voglia, si devono fare scelte e rinunce che ora non vogliamo fare. Le scelte sono quelle di abbondare il nostro lavoro fisso per dedicarci a un lavoro incostante e insicuro. Le proposte di collaborazioni occasionali che arrivano quando viaggiamo per lavoro non sono uguali tutti i mesi dell’anno e le spese nella vita di tutti i giorni non vengono di certo ripagate da tali entrate,” racconta la coppia che, comunque, ci tiene a ricordare a chi ancora smonta il lavoro, retribuito o meno, di chi gestisce profili social e/o blog dedicati ai viaggi, che dietro ogni video o articolo ci sono tanto impegno e tante ore di lavoro.

Pensando al futuro, la mente di Pamela e Daniele è proiettata ai viaggi e il prossimo sarà in Puglia, con un on the road che li porterà alla scoperta dei luoghi della regione.

Ciao ragazzi, raccontateci qualcosa di voi. Chi siete, da dove venite…

Ciao a tutti, è un piacere raccontarci. Siamo Pamela e Daniele, coppia nella vita da 15 anni, siamo nati e cresciuti a Roma e viviamo nella città eterna. Daniele lavora per una società informatica nel settore delle telecomunicazioni mentre io, Pamela, mi occupo di comunicazione social e gestisco account per aziende e per privati.

Allo stesso tempo siamo travel bloggers e creators digitali e, come potete immaginare, questa è una delle nostre grandi passioni, che cerchiamo di conciliare con la nostra privata. Con il tempo, sta diventando anche un lavoro.

Oltre ai viaggi, un altro aspetto che ci accumuna è l’amore per i cani, forse più un punto debole per certi lati. Qualche anno fa eravamo in tre, noi e il nostro Chicco, un bulldog francese che, purtroppo, ci ha lasciati troppo presto ma che, nonostante la perdita, è stato e sarà sempre una parte importante della nostra vita.

Potete spiegare meglio ai nostri lettori cosa vuol dire essere travel bloggers e creators digitali?

Essere travel bloggers e content creators (o creators digitali, che dir si voglia) è un percorso più che un’etichetta. In poche parole, non siamo nati travel bloggers e non abbiamo una certifica che ne attesti il “titolo” ma lo siamo diventati con il tempo e con la passione per il viaggiare, che abbiamo da sempre.

Raccontiamo dei nostri viaggi fatti in giro per l’Italia e per il mondo in ogni modo possibile: attraverso le piattaforme social quali Instagram, Facebook, YouTube, TikTok, Pinterest, X e sul web, grazie al nostro blog, scriviamo degli approfondimenti per i nostri lettori.

Essere un travel blogger/creator digitale significa dare idee su una meta, consigliare un posto, scoprirne di nuovi, creare un vero e proprio reportage di fotografie e video di un determinato luogo per poi mostrarlo alla nostra community, fatta di persone che sono affezionate a noi da tempo e, soprattutto, che si fidano di noi e dei nostri suggerimenti.

Cosa facciamo all’atto pratico? Quando viaggiamo, raccogliamo tutto il materiale necessario per poi mostrarlo online. Semplice a dire, molto impegnativo a farsi. Diciamo che da una passione, ossia quella per i viaggi, se ne diramano altre 3: la fotografia, il videomaking e la scrittura.

Parliamo dei vostri canali social e del vostro blog. Come avete scelto il nome “Giro il mondo in giro”?

Come detto, raccontiamo dei nostri viaggi su più canali social e sul blog, che è un agglomerato di mete in Italia e nel mondo, che ispirano persone di tutte le età.

Nello specifico, sui nostri canali parliamo di: mete poco conosciute, itinerari con luoghi e paesaggi particolari, posti da sogno, strutture di charme dove alloggiare ed esperienze imperdibili.

Il nome “Giro il mondo in giro” lo abbiamo scelto in una sera d’estate sul nostro terrazzino di casa. Era da anni che avevamo il desiderio di raccontare i nostri viaggi ma a volte le cose accadono nel modo più semplice e così, in una di quelle chiacchierate di fine giornata, ne parlammo.

Spesso parenti e amici esordivano con la frase: “Ma voi siete sempre in giro…”, che poi non è proprio così, anzi, il contrario, ma nella mente di chi osserva magari veniamo associati quasi sempre ai viaggi e al fatto che, spesso, vedendoci attraverso i social, siamo in giro. Poi la vita reale è altro, è lavoro, famiglia, tempo a casa, giornate in cui non ci va di girare, tempo e denaro che non vanno quasi mai a braccetto. Nonostante questo, il pensiero generale su di noi, quello era ed è tutt’oggi. Così arrivò il momento di decidere un nome che parlasse di noi e, soprattutto, dei nostri viaggi.

Io, Pamela, dissi a Daniele: “Troviamo un nome che racchiuda i nostri giri, qualcosa che rimandi al concetto di girare il mondo, inclusa l’Italia”. Daniele in un nano secondo mi guardò e mi disse: “Giroilmondoingiro, meglio di così!?”, io l’ho guardato e, senza pensarci due volte, ho continuato: “E’ perfetto, che bella idea, mi piace, mi piace, mi piace!”. E così eccoci qui, con un progetto ideato nei mesi estivi del 2020.

Una cosa che vogliamo sottolineare è che su giroilmondoingiro non si viaggia sempre ma ogni occasione è buona per andare in giro. Viaggiare non è per tutti una corsa senza fine, a volte non ci sono le possibilità per farlo e a volte non c’è nemmeno il tempo, ma la passione rimane. Alla prima occasione, si parte! E speriamo che questo stato d’animo contagi anche chi, come noi, non viaggia costantemente.

Quando e perché li avete aperti?

In quella famosa sera d’estate del 2020, dopo aver scelto il nome del nostro progetto, iniziammo ad aprire i canali social prima su Instagram e Facebook. Parallelamente abbiamo aperto anche il nostro canale YouTube. Fondamentalmente, decidemmo di essere presenti un po’ ovunque online perché crediamo che ogni piattaforma social abbia il suo pubblico di persone, differente in termine di età e poi anche un po’ per diletto.

Ogni social si distingue per qualcosa, per esempio Instagram inizialmente era nato per la condivisione di fotografie (oggi invece è usato molto soprattutto per video reels) e, soprattutto su YouTube, arrivarono le prime soddisfazioni per i nostri video di viaggi.

Quei video che, al rientro da un viaggio, mostravamo solo a parenti e amici, finalmente li condividiamo con altre persone su una piattaforma che, potenzialmente, può far arrivare il nostro video a tanti. Quel “racconto visivo” di un nostro viaggio trovò un “pubblico” diverso, magari fatto di persone che hanno voglia di saperne di più su una meta, che ci sono già state, che hanno bisogno di un consiglio o che semplicemente vogliono trascorrere quei minuti a godere della bellezza del nostro mondo. Insomma, aprire i canali social ha significato avvicinarci ad altre persone che amano viaggiare, proprio come noi.

Oltre a questo, c’è stata la curiosità di capire anche come funziona il mondo del travel blogging e, perché no?, magari un giorno farlo diventare un lavoro, anche se non a tempo pieno.

Adesso avete più di 16.000 followers su Instagram. Come siete arrivati a raggiungere questo risultato?

Il risultato più grande è aver creato una community e uno spazio online dove le persone s’identificano, trovano ispirazione e credono nelle realtà che proponiamo, sia quando veniamo pagati per farlo sia quando lo facciamo senza ricevere un compenso.

Soprattutto quando i viaggi sono a scopo lavorativo, dietro c’è tanta ricerca, lo sbaglio ci può sempre stare, ma crediamo che l’onestà e l’etica con le quali lavoriamo si vedano. Questo per noi è il risultato più grande, la stima nei nostri confronti da parte delle persone che ci seguono. Ci dicono che siamo veri, che siamo rimasti noi stessi nonostante il passaggio del tempo e a volte non sappiamo nemmeno come rispondere, un po’ perché ci imbarazziamo facilmente, un po’ perché notiamo che l’umanità è sempre più lontana dai social e, quando sono gli altri a farti notare alcune cose belle, ecco, questo forse è il risultato più gratificante di cui parlare, piuttosto che quello dei numeri raggiunti.

In linea di massima, possiamo rispondere che siamo arrivati a 16.000 seguaci su Instagram nell’arco di 4 anni.

C’è chi taglia corto con un bel pacchetto di followers pur di emergere per lavorare o per darsi un tono. Le vie brevi sono sicuramente quelle più facili ma quando si svolge una campagna social i risultati si vedono.

Anche un piccolo account può raggiungere potenziale visibilità, le aziende lo sanno e chi collabora con noi può contare sulla nostra serietà e non su falsi risultati promessi.

Che consigli dareste a chi vorrebbe aprire un canale Instagram dedicato ai viaggi?

Consiglieremmo di non dedicare troppe ore ai social ma di utilizzare il tempo per i viaggi.

I social sono uno strumento di condivisione fantastico, si conoscono persone, si raccolgono informazioni, si viaggia un po’ con la mente ma la vita reale è la parte più bella di ogni viaggio.

A volte i social possono assorbisci quindi, per chi volesse aprire un canale Instagram o altro, il nostro consiglio è di trovare un giusto equilibrio tra social e vita. Riprendere ogni attimo di un viaggio con foto e video e condividerlo online all’inizio può essere entusiasmante ma alla lunga può invaderci.

Altra cosa, se iniziate per voglia di lavorare, non lo fate. Viaggiare è prima di tutto una passione, è vero che spesso non è possibile farlo tanto quanto vorremmo, ma pensare in primis all’aspetto economico non arricchirà i vostri lettori.

Riuscite a mantenervi con il blog e/o il profilo Instagram?

Assolutamente no e probabilmente mai accadrà. Spieghiamo meglio, se accadrà non sarà perché l’abbiamo voluto o ci siamo dedicati a questo per farlo. A nostro modesto parere, per mantenerci con solo il blog e/o con il profilo Instagram o altro social che si voglia, si devono fare scelte e rinunce che ora non vogliamo fare.

Le scelte sono quelle di abbondare il nostro lavoro fisso per dedicarci a un lavoro incostante e insicuro. Le proposte di collaborazioni occasionali che arrivano quando viaggiamo per lavoro non sono uguali tutti i mesi dell’anno e le spese nella vita di tutti i giorni non vengono di certo ripagate da tali entrate.

Magari con una corposa “notorietà”, che non abbiamo, sarebbe diverso, non lo sappiamo. Sappiamo solo che le uscite che ogni persona affronta nel proprio privato vanno garantite con entrate stabili e fisse.

Le rinunce che non vogliamo fare sono legate al tempo con le nostre famiglie. Dedicando la maggior parte del tempo ai viaggi, quello da passare con i nostri affetti diminuirebbe e non vogliamo che accada. Il cuore ci fa dire sempre una cosa: viaggiare è bello ma tornare a casa anche!

Potete parlarci meglio dei vostri lavori fissi?

Io, Pamela, mi occupo di comunicazione social, gestendo account per aziende e privati.

In poche parole, con il mio lavoro fornisco supporto per affermare l’identità di un brand, azienda o privato nel mondo del web e, soprattutto, renderlo riconoscibile sui social.

Daniele lavora per una società informatica nel settore delle telecomunicazioni, in sostanza, programma, i codici, che per lui sono pane quotidiano!

Queste sono le nostre entrate fisse, parallelamente lavoriamo come travel bloggers e creators digitali, aiutando enti, strutture ricettive e brands nella promozione e nello sviluppo di progetti nel settore turistico.

Offrite anche consulenze social, di cosa si tratta?

Sì, offriamo consulenze social per Instagram di vario tipo: consulenza oraria e ottimizzazione di profili.

In più prendiamo a cuore gli account Instagram e Facebook con una gestione completa.

Con le consulenze orarie forniamo supporto e diamo informazioni su alcuni aspetti di Instagram che una persona ha bisogno di chiarire. È un’assistenza personalizzata in base a delle richieste specifiche, per chiarire dubbi su argomenti inerenti al social network.

 

Una consulenza per l’ottimizzazione di un canale Instagram, invece, avviene dopo un’attenta e mirata analisi nella quale andremo a ottimizzare la comunicazione su Instagram, per posizionare una determinata immagine nel modo più performante e, soprattutto, in quello corretto.

 

Un’altra delle nostre consulenze prevede la gestione completa dei social quali Instagram e Facebook, impostando al meglio un progetto social.

 

Forniamo anche servizi foto e video per chi ha bisogno di materiale per le piattaforme online.

Quali sono, secondo voi, le caratteristiche da avere per distinguersi nella massa di travel bloggers e travel Influencers o aspiranti tali?

La caratteristica che travel bloggers/influencers o aspiranti tali devono avere per distinguersi è essere sé stessi in tutto e per tutto nel modo di viaggiare. Siamo dell’idea che una persona possa emergere tra tante, con il tempo, la pazienza, la costanza, la fortuna e la veridicità.

I viaggi devono esserci, ovviamente, ma il primo requisito che avvicina le persone, a nostro avviso, è far vedere loro in che modo viaggi e come racconti i tuoi viaggi. Questo ti farà distinguere davvero, non la ripresa epica, la foto perfetta, “il posto più bello del mondo” o altro.

Essere coerenti con sé stessi aiuta e ripaga.

Un posto può piacere o meno ma, se raccontato con il proprio stile (reale e non copiato ad altri), valorizzato e mai deturpato della sua natura reale, può attirare davvero la curiosità nel conoscere un luogo e apprezzare un travel blogger tra i tanti.

Una cosa onesta la vogliamo dire, ad oggi emergere è difficilissimo, siamo veramente tanti e il mercato a nostro avviso è saturo di travel bloggers e content creators. Con ciò non vogliamo dire che una persona non possa aspirare ad aprire un blog o dei canali social relativi ai viaggi ma, proprio perché ci siamo dentro da un po’, alcune dinamiche le conosciamo.

Parliamo di viaggi. Dove siete stati finora e c’è un Paese che vi è rimasto nel cuore?

Oh, che bella domanda. Non vedevamo l’ora!

Durante i primi anni insieme abbiamo girato un po’ l’Italia con tanti on the road. Il primo viaggio è stato in Costiera Amalfitana. Quanto abbiamo mangiato, delizie al limone anche a colazione!

L’Italia l’abbiamo visitata spesso, è il nostro Paese e, vivendo a Roma, è anche facile raggiungere varie destinazioni. Puglia, Campania, Molise, Basilicata, Trentino-Alto Adige, Veneto, Abruzzo, Marche, Emilia-Romagna, Liguria, Lazio, Umbria e Toscana sono le regioni che abbiamo visitato finora.

I viaggi in giro per il mondo sono quelli che indubbiamente ci emozionano particolarmente, sarà che le culture diverse dalla nostra c’incuriosiscono sempre, ne siamo proprio attratti.

Abbiamo conosciuto la Thailandia, l’Indonesia, l’Egitto, le Maldive, Cuba, l’isola di Zanzibar, gli Emirati Arabi Uniti e le Filippine. Sono tutti posti che, per motivi precisi, ci hanno lasciato qualcosa dentro, qualcosa che per alcuni versi ci ha cambiati. Viaggiare fa riflettere, su questo non c’è dubbio.

Di questi luoghi uno ci è rimasto di più nel cuore, non possiamo non ammetterlo, Bali.

Siamo stati lì nel 2016, in un viaggio non social, vissuto appieno, forse esageriamo ma quando ci siamo stati, non abbiamo mai percepito quel lato “Instagrammabile” (ormai, con l’avvento dei social, abbiamo anche nuovi termini con noi) ma, piuttosto, l’abbiamo vissuto autenticamente.

Vedere da vicino una casa tipica balinese, sentire i profumi dell’incenso per le vie, ammirare le offerte agli dei, ascoltare i suoni della natura o la musica che risuona per le strade, ci ha fatto percepire la nostra stessa anima. Oltre a questo, quella che è conosciuta come l’isola degli dei ha molti lati “tenebrosi”, quelli che online non si vedono, quelli che loro chiamano “i piccoli sacrifici alle divinità”, come le maschere mostruose o l’usanza di mettere una placenta dentro un cocco e seppellirla nel pavimento delle loro abitazioni. Sono ricordi che, nonostante il loro contrasto di un’isola dal sapore dolce e amaro, porteremo per sempre con noi. Viaggiare veramente vuol dire capire un posto, non solo fare la foto bella da mostrare online.

Un altro viaggio in giro per il mondo che ci ha donato molto è stato quello nelle Filippine, con i suoi meravigliosi paesaggi. Si tratta di un viaggio più recente, fatto nel 2023. I luoghi che ci sono in queste isole, che sono circa 7000, sono tra i più particolari mai visti. Creste rocciose altissime che avvolgono baie con acque cristalline e natura rigogliosa ci hanno lasciati a bocca aperta. Il mare qui non è solo mare ma una scenografia.

In base a cosa decidete quali posti visitare?

Scegliamo in base al tempo che abbiamo a disposizione e al budget.

In linea di massima, per week-end brevi scegliamo le nostre belle regioni italiane come Abruzzo, Umbria, Toscana e Lazio. Quando riusciamo ad avere più tempo e denaro ci organizziamo per viaggi più lontani. L’Asia è una delle destinazioni che, alla fine di un confronto, mettiamo sempre in cima alla lista. Sono tanti i luoghi interessanti che vogliamo vedere nel mondo (e chissà se mai ci riusciremo) ma la cultura asiatica, per noi, è una calamita, probabilmente “per colpa” di Bali.

Essendo una coppia, vi suddividete i compiti, per esempio uno si occupa del blog, l’altro dei social e via dicendo?

Sì, è proprio così. Ognuno di noi ha il proprio compito, siamo una squadra e tutto deve combaciare ma io, Pamela, faccio delle cose, Daniele altre.

Daniele è la parte tecnica del nostro progetto, si occupa del montaggio e  della post produzione dei video, di gestire il canale YouTube, della costruzione e manutenzione del nostro sito web e delle riprese aeree con il drone.

Io mi occupo dell’archiviazione del materiale foto e video, della gestione di tutti gli altri social come Instagram, Facebook, Pinterest, X e TikTok, della post produzione fotografica, dell’elaborazione di grafiche e della scrittura degli articoli per il blog.

Come avete accennato, avete girato anche l’Italia on the road. Vi va di raccontarci di quella esperienza?

Sì, uno degli on the road più belli fatti in Italia è stato quello in Basilicata. Abbiamo visitato dei luoghi che sembrano surreali, avete mai sentito parlare dei calanchi? Precisamente a Pisticci esiste un luogo dove alte formazioni argillose hanno trasformato il paesaggio in una location bellissima.

Abbiamo visitato i palmenti di Pietragalla, un luogo curioso dove sembra di tornare indietro nel tempo. I palmenti sono degli ambienti ricavati nella roccia che in passato venivano usati dalla cittadina per produrre il vino. Ci si ritrova a camminare sul tetto di queste casupole, che è ricoperto di erba.

Nello stesso giro abbiamo raggiunto Matera, che si racconta da sola per la sua bellezza, e la statua del Cristo Redentore, che sembra voler abbracciare il mare azzurro di Maratea.

È stato un giro anche all’insegna del buon mangiare, che qui non manca. Insomma, se ancora non ci siete andati, vi consigliamo caldamente queste zone!

Sul vostro blog dite che vi piace mettervi alla prova con esperienze insolite e situazioni fuori dagli schemi. Ora dovete raccontarcene qualcuna

AAA cercasi modo per non sentirci in imbarazzo. Scherziamo, una la raccontiamo…

Quando diciamo che ci piace metterci alla prova con esperienze insolite e situazioni fuori dagli schemi, siamo sinceri. Spesso viaggiare, soprattutto al di fuori della nostra zona di comfort, può comportare vivere situazioni che normalmente non cercheremmo. Quando sei in viaggio, che fai,  ti perdi quell’esperienza che puoi fare proprio lì? Ti lasci frenare dalla paura? Oppure l’esplorazione vince su tutto?

Quello che stiamo per raccontarvi è stato l’episodio più “tragi-buffo” vissuto in viaggio… premessa, Daniele non nuota e ha paura dell’acqua alta.

Eravamo alle Maldive in un tour in barca, dove in alcuni punti, molto profondi, è possibile avvistare e nuotare con squali balena e mante. In 15 anni insieme, Daniele non ha mai provato a sfidare questa paura della profondità dell’acqua ma lì decise di tentare e si tuffò. Sotto a noi mante alla riscossa ed io sono diventata una boa per la sua salvezza (che poi era “salvissimo”, perché aveva il giubbotto salvagente, ma la paura è stata tanta). Alla fine, le mante c’erano ma di questa esperienza ricordiamo solo la sua voglia di risalire a bordo della nostra barca ed io che, seppur la sua dama, fui usata come ottimo sistema anti-affogo (per lui, io intanto bevevo buona parte dell’Oceano Indiano).

Nonostante ormai ci siano tante persone che lavorano tramite i social, ce ne sono altrettante che sono ancora scettiche su questo tipo di professione. Cosa direste loro?

Gli diremmo che c’è un lavoro enorme dietro a un computer e dietro ai social e che, grazie al nostro lavoro (spesso non pagato), le persone possono fare una meticolosa scelta sui luoghi da visitare a loro volta. Un travel blogger parla di viaggi non solo perché riceve un compenso ma lo fa, in primis, per la voglia di condividere. Il resto viene dopo, almeno per noi.

Svalutare una professione non è mai dignitoso in nessun ambito, esistono lavori in cui si fatica fisicamente e altri in cui si fatica mentalmente, uno è forse meglio dell’altro? Se ragioniamo, la risposta è semplicemente no.

Che consigli dareste alle persone che vorrebbero iniziare a viaggiare di più?

Siamo le ultime persone del mondo che possono consigliare alle persone quali sono i modi migliori per viaggiare di più. Noi stessi vorremmo iniziare a viaggiare di più e l’unico modo, anzi le uniche cose che occorrono sempre, anche se in maniera limitata, sono: avere più tempo e  più denaro.

Ci sono persone che riescono a viaggiare di più risparmiando, noi non riusciamo a risparmiare ma non perché siamo spendaccioni, anzi, il contrario. Guardiamo solo la realtà dei fatti: i costi per sostenere dei viaggi ci sono e, per quanto possiamo risparmiare, su alcune cose non siamo bravi ad adattarci.

Ad esempio, non siamo i tipi che si fanno 30 ore di volo con mille scali per raggiungere la Spagna pur di andare in Spagna. Più gli anni passano e meno ci sappiamo e vogliamo adattare, preferiamo i comfort in viaggio, pur godendoci esperienze autentiche nei luoghi che visitiamo.

Non esiste un modo di viaggiare che sai migliore degli altri e che vada bene per tutti.

In conclusione, quindi, il nostro consiglio per viaggiare di più non c’è. Certo, evitare cene di gala o abiti di lusso può starci ma, per chi invece già gode di un’ottima condizione economica, il problema può essere il poco tempo a disposizione. Torniamo sempre al mitico duo: tempo e denaro. Quando li avete insieme, approfittatene per girare il mondo!

 

E quali alle coppie che vorrebbero partire spesso, come fate voi, ma che non sanno come organizzarsi?

Noi non partiamo spesso. Partiamo alla prima occasione che ci si presenta. Forse dal blog o dai social può trasparire questo ma, in realtà, i contenuti online raccontano di viaggi che magari abbiamo fatto in passato.

Sicuramente almeno un viaggio, un week-end o una gita fuori porta al mese sì, lo facciamo, ma non siamo sempre in viaggio.

La risposta è simile alla precedente. Possiamo consigliare alle coppie che vogliono partire spesso, di prendere di mira un week-end al mese, come facciamo noi, e ritagliarsi, così, del tempo per fare esperienze da viaggiatori. Siamo del parere che, per esplorare, non serva necessariamente andare dall’altra parte del mondo.

Poi, come detto prima, ognuno di noi ha le proprie disponibilità economiche e di tempo.

Potete raccontarci qualche incontro, con locals o con altri viaggiatori, che porterete sempre nel cuore?

Bellissima domanda.

Abbiamo tanti bei ricordi con i locals. Nell’ultimo viaggio nelle Filippine ci sono rimasti impressi degli istanti di vita quotidiana. Eravamo in spiaggia e abbiamo incontrato delle bambine e dei bambini che stavano giocando su un’altalena (una corda con un tronchetto come sedile) appesa a un albero.

Noi passeggiavamo e hanno schiamazzato per richiamare la nostra attenzione perché avevano bisogno di una mano per volare in alto su quest’altalena. La scena si è svolta con il panorama scenografico tipico di El Nido davanti a noi.

Li abbiamo fatti volare e ridevano, erano felicissimi. È stata un’iniezione di energia.

La nostra guida a Bali, altro ricordo meraviglioso. Ci ha portato in giro per Bali per tanti giorni, facendoci scoprire la parte dell’isola più vera, sembrava come se avesse con sé due figli e non due turisti.

I suoi racconti su Bali, quella vera, ci hanno un po’ scioccato ma, se non fosse stato per lui, avremmo raccontato della Bali dove ci sono gli Influencers e basta. Alla fine del nostro viaggio, ci ha portati a conoscere i suoi figli. Non troviamo le parole per descrivervi quel momento.

Nell’isola di Flores, in Indonesia, siamo stati in un resort piccolissimo ma immerso e sperduto nella natura, 4 o forse 6 giorni di piedi nella sabbia, escursioni e relax. I proprietari non erano proprio locals ma vivevano lì da anni e, ormai, erano come delle persone del posto. Ci hanno permesso di conoscere bene quell’isolotto sperduto e di viverlo nel modo più confortevole per noi. Quando siamo andati via, i padroni di casa ci hanno abbracciati forte perché ci hanno visto “soffrire” nel salutare quell’angolo di mondo sperduto ma che, per noi, è stato una terapia per la mente.

Ultimo, ma non per importanza, i beach boys a Zanzibar. Si tratta di ragazzi del posto che portano i visitatori in giro per l’isola. Ci hanno fatto vivere una settimana di esperienze raccontandoci tante cose delle loro tradizioni, ricordiamo ancora i loro nomi, che cambiavano in base alla provenienza dei turisti. Per noi italiani c’erano: Giorgino, Ciccio bello e Marco Polo.

Ci fermiamo qui ma potremmo continuare ancora a lungo.

 

Vi siete mai sentiti in pericolo durante i vostri viaggi?

Sinceramente no e speriamo che non accada mai.

Se poteste tornare indietro, fareste qualcosa diversamente?

Parlando di viaggi, sì.

Forse qualche meta l’avremmo voluta approfondire di più come, per esempio, Cuba. È stato un viaggio regalo per i miei 30 anni (Pamela) ma, avendo solo una settimana a disposizione, approfondendo, sarebbe stato un tour de force più che un viaggio.

Per il resto, siamo molto contenti dei viaggi che abbiamo fatto finora e non cambieremmo nulla.

Quali sono state le più grandi soddisfazioni raggiunte finora?

Aver visitato le Filippine con un itinerario di viaggio creato da noi per filo e per segno. Viaggiare in generale ci dà soddisfazione, ci fa sentire vivi.

Come travel bloggers le soddisfazioni più grandi riguardano il modo in cui sentiamo parlare di noi. La credibilità e l’affetto sono le cose più belle che possiamo ricevere.

A livello lavorativo, ci dà orgoglio aver svolto collaborazioni che hanno prodotto risultati e avere una community solida e tanto legata a noi. Questa è la più grande soddisfazione, essere apprezzati per chi siamo, con pregi e difetti, e, soprattutto, senza mai snaturarci.

E quali le principali difficoltà? Come le avete affrontate?

La difficoltà più grande è che il lavoro attraverso i social non è considerato come dovrebbe e, anzi, spesso viene sminuito. Non viene capito il grande lavoro che c’è dietro a quello che viene definito “un piccolo video”.

Per questo motivo, rifiutiamo molte proposte di collaborazione e continuiamo per la nostra strada, facendo quello che ci piace e non quello che ci viene imposto per piacere. Chi ci segue, lo sa.

Avete già un prossimo viaggio prenotato?

Sì, un viaggio in Puglia, sarà un on the road che inizierà partendo da Ostuni e ci porterà fino a Trani.

Toccheremo più mete e sarà un giro all’insegna del buon cibo pugliese, della lentezza, dei paesaggi e della brezza del mare.

Progetti futuri?

Viaggi. Abbiamo un file Word sul computer con alcuni itinerari di viaggio scritti e ancora mai fatti.

Il primo è in America Latina, vogliamo dedicare del tempo a questo lato del mondo che ancora conosciamo poco.

Progetti in generale non ne abbiamo, le nostre menti sognano mete e culture e di questo vogliamo riempirci il più possibile, per poi tornare a casa.

 

Per seguire e contattare Daniele e Pamela:

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